Sabato 11 ottobre, Lanzichenecchi d’Europa, sezione Italia del Centro-Nord.
Nella città di Virgilio, il grande poeta latino che cantò le origini e i destini di Roma ma anche la terra (Georgiche e Bucoliche) e di Tazio Nuvolari, il pioniere intrepido dell’automobilismo da corsa.
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Peraltro Virgilio fu scelto da Dante Alighieri come guida attraverso l’Inferno e il Purgatorio nella sua ascesa spirituale ne La Divina Commedia
D’altronde Mantova è una città di origine etrusca che sembra si chiamasse Mathva dal dio etrusco dell’oltretomba Manth.
Città suggestiva che lascia percepire quella frontiera di acqua ed ombre e che verosimilmente ispirò, tramite altre pitture precedenti, il famoso quadro L’isola dei morti di Böcklin.
Il nostro incontro fu beneauguralmente preceduto dal saluto dei cigni, animali solari e regali che vigilano sulle acque e sono legati a Lancillotto del Lago e alla Dama che custodisce la spada.
Le parti concettuali del nostro convivio sono state divise rigorosamente in due.
La prima, il mattino, di genere esistenziale e filosofico. Ma non astratto, sempre tendente al concreto come ormai è divenuto nostro costume.
Il titolo “Diamo una pista allo spirito di gravità”, ovvero al grande nemico dello Zarathustra nicciano, era di per sé eloquente.
Come confrontarsi con la tecnica, la velocità, l’intelligenza artificiale, le trasformazioni sociologiche, da protagonisti padroni e consapevoli? Come essere uomini tra le rovine che non sono incollati alle rovine ma sanno cavalcare la tigre.
La seconda parte, nella frazione di Governolo, era intitolata “Superare la UE”. Ovverosia come accettare le sfide per far grande l’Europa, guarendola dal suo degrado spirituale e liberandola dei lacci della burocrazia e dei trattati, dall’incompetenza delle commissioni e da un egualitarismo fuori luogo e suicida.