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– Pensavamo fossero infedeli

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Vedono qualcuno, sparano e uccidono. Dopo si chiedono chi hanno ammazzato. Ma questa volta gli israeliani non possono esultare, non si trattava di donne o bambini palestinesi.

GERUSALEMME – Tre soldati egiziani sono stati uccisi durante la notte dai tiri di un carro armato israeliano nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato la radio militare israeliana specificando che i carristi israeliani hanno ritenuto che i tre egiziani fossero militanti palestinesi pronti a compiere attentati.

Il carro armato era in postazione sulla linea di confine subito a sud della Striscia di Gaza, un’area dove da quattro anni, da quando cioè è iniziata la seconda intifada, avvengono spesso scontri tra reparti israeliani e militanti palestinesi.

Immediate le scuse di Israele al Cairo. Il viceministro della Difesa Zeev Boim ha detto che si è trattato di “un incidente increscioso e grave nei suoi risultati”. Un portavoce militare israeliano ha detto che il rammarico delle forze armate è stato espresso all’Egitto unitamente all’offerta di tutti gli aiuti e l’assistenza necessari.

Il generale David Menachem, comandante a interim delle truppe nella striscia di Gaza, ha detto che da una prima ricostruzione è emerso che tra il commando palestinese e i soldati egiziani c’era una distanza di circa duecento metri e che all’errore nell’identificare l’obiettivo hanno contribuito il forte maltempo e il fatto che era notte fonda.

L’ufficiale, che è stato intervistato dalla radio statale, ha detto che dal momento della scoperta dei palestinesi a quello in cui è stato dato l’ordine di aprire il fuoco sono passati circa quaranta minuti durante i quali ci sono state diverse verifiche con le unità presenti sul terreno. L’ordine di sparare, ha aggiunto, era stato dato dopo che le truppe avevano confermato la presenza di armati palestinesi vicino al confine.

L’ufficiale ha detto che l’inchiesta, che è seguita ai massimi livelli della Difesa, non è stata ancora completata perché non è ancora finita l’operazione di neutralizzazione delle mine che sono state seminate vicino alle vie d’accesso a una postazione militare nell’area.

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