mercoledì 13 Novembre 2024

AHMAD AL-SHAIKH: AL JAZEERA E’ UNA VOCE LIBERA

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La televisione satellitare Al Jazeera ha costituito un’autentica rivoluzione nell’informazione del mondo arabo, quando nel novembre 1996 ha iniziato le trasmissioni.

Affrontandoliberamente tutti gli argomenti, anche quelli piu’ delicati, haprima stupito, poi appassionatol’opinione pubblica araba.Molti governi, sia arabi comequello statunitense, non hanno gradito l’approcciodell’emittente, divenuta una fonte di informazione di assoluto livello internazionale negli ultimi tre-quattro anni.
I redattori di Al Jazeera raccontano che quandoil presidente egiziano Hosni Mubarakvennein visita a Doha,capitale del Qatar, dove si trova la sede della televisione, chiesedi poterla visitare. Arrivandodavanti all’edificio basso e modesto, che ospitail quartier generale di Al Jazeera (ma una nuova sede,piu’ ampia, e’ gia’ quasi pronta e aprira’ i battenti nei prossimi mesi),ha detto:”dunque,e’ questa scatola di fiammiferi che crea tutti questi problemi?”. Arabmonitor ha incontrato presso il suo ufficio a Doha il direttore responsabile di Al JazeeraAhmad Al-Shaikh. Cinquantacinque anni, originariodi un villaggio vicino a Nablus, in Palestina, Al-Shaikh ha il passaporto giordano e la carta d’identita` dell’Autorita’ palestinese. Nota interessante: tra icirca cento giornalisti della rete, i palestinesi costituiscono la maggioranza.

*E’ vero che la magistratura italiana vi ha chiesto il videodell’esecuzione di Fabrizio Quattrocchi, l’ostaggiosequestrato in Iraq?

“Lo hanno richiesto in molti, ma non la magistratura.Non lo abbiamodato a nessuno, e anche se fosse l’autorita’ giudiziara a chiederne la consegna, prima di farlo,chiederemmo l’opinione dei nostri avvocati.Gli unici che lo hanno visto, sono stati i rappresentanti diplomatici italiani qui a Doha. Alcuni giornali italiani, in modo particolare il Corriere della Sera,ci hanno attaccato,accusandoci di aver voluto proteggere l’identita’ dei rapitori. Un’accusa vergognosa.Abbiamo voluto semplicemente difendere la dignita’ della vittima, della sua famiglia e risparmiare agli spettatori una sequenzabrutale. Questa e` la ragione per cui non abbiamo mai voluto trasmettere ildocumento”.

*Come si spiega l’uccisionequasi immediatadell’ostaggio italiano, e la lunga detenzione dei suoi compagni,mentre numerosi altri ostaggi stranieri sono stati liberati qualche tempo dopo ilrapimento?

“Rispondo a titolo personale, e non come Al Jazeera. Penso che le sceltedel governo italiano abbiano pesato molto in quello che e’ successo”.

*Qual e’ a suo avviso il maggiore risultato ottenuto da Al Jazeera come mezzo di informazione?

“Prima di noi, esistevanotanti tabu’ nel mondo arabo che nessuno aveva il coraggio di affrontare.Lo abbiamo fatto e oggi sono oggetto di dibattito pubblico”.

*Quali sarebberoquesti tabu’ ?

“Che non e` accettabile che un presidente rimanga tale per 25 anni. Che esiste un’ottusita` religiosa. Che il trattamentoriservato alle donne deve cambiare”.

*Parliamo di fatti legati all’attualita’ araba. Che ne pensa della dichiarazionerilasciataa Tunisi, al vertice arabo, dal leaderlibico Gheddafi, secondo il quale e’ fuori luogotenere dei vertici arabi, mentre due presidenti arabi, Yasser Arafat e Saddam Hussein, siedonoin prigione?

“Quello che dice e’ vero, ma non e’ certo Gheddafi la persona piu’ indicata a fare queste dichiarazioni.I dirigenti arabi hanno tutto il diritto di riunirsi e discutere, quello che suscitarabbia e’ che gli accordi verbali tra i leaderarabi non si trasformanomai in azione concreta”.

*Cosa succedera’ in Iraq dopo il 30 giugno?

“Gli americani consegneranno la sovranita’ agli iracheni oppure sara’ un fiasco. Ma mi domando come possa essere sovrano un Paese in cui rimangono 140mila soldati stranieri? Certo, c’e` l’esempio del Giappone. Ma il Giappone

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