Il comandante supremo uscente della Nato, John Craddock, è “frustrato” dalla carenza di truppe internazionali in Afghanistan. “La mia frustrazione è quotidiana”, ha dichiarato in un’intervista pubblicata dal sito Bbc News nel giorno in cui i ministri della Difesa dell’Alleanza atlantica sono riuniti a Bruxelles per discutere della missione. “Come comandante vorrei che vengano soddisfatti i requisiti per condurre l’operazione come previsto. Eppure i membri della Nato e gli alleati non hanno ancora rispettato le indicazioni della dichiarazione di organico”, ha indicato Craddock, sostituito il mese scorso dall’ammiraglio Usa James Stavridis. Craddock ha puntato il dito contro i ‘caveat’, le restrizioni poste da diverse nazioni sul dispiegamento dei loro contingenti; l’Italia li ha ritirati lo scorso anno. Secondo il generale rappresentano “una grave limitazione e restrizione” per i comandanti della missione Nato in Afghanistan (Isaf), che dispone di circa 61.000 soldati, tra cui 2.350 italiani. Craddock ha dichiarato di aver implorato in occasione di ogni incontro o conferenza internazionale sull’Afghanistan di “tornare indietro e ridurre questi caveat”. Il contingente internazionale in Afghanistan verrà rafforzato con l’arrivo di 21.000 soldati statunitensi, alle quali si potrebbero aggiungere altri 10.000 unità. Secondo il comandante uscente della Nato l’aumento delle truppe consentirebbe di sbloccare la situazione di stallo nel sud e nell’est del Paese. Craddock ha sottolineato che la strategia militare avrà un “ruolo rilevante” nella sconfitta dei talebani, ma ha riconosciuto che per raggiungere l’obiettivo serve anche una strategia di sviluppo civile delle istituzioni. Il generale Usa ha deplorato le vittime civili provocate dai soldati della Nato, ma ha ricordato che la situazione è resa difficile dalla strategia dei talebani, che usano i civili come scudi umani. Per quanto riguarda il Pakistan, Craddock ha indicato che i santuari dei ribelli nel nord del Paese vanno “minimizzati o ridotti completamente”, ed ha assicurato che l’Isaf sta cooperando regolarmente con l’esercito pachistano nello scambio di informazioni e intelligence.
AL POVERETTO NESSUNO HA ANCORA SPIEGATO CHE NEL SUD-EST C’E’ GENTE CHE LAVORA SODO NELLA PRODUZIONE DELL’OPPIO. DO NOT DISTURB, PLEASE!