Il rapporto annuale dell’Unicef dimostra ancora una volta che il modello di sviluppo intrapreso è catastrofico per milioni di persone
Nei dieci paesi più poveri e emarginati del mondo ogni anno 1,5 milioni di bambini muoiono prima del quinto anno di età a causa di malattie, miseria cronica e esplosione di mine. Il drammatico dato e’ contenuto nel rapporto annuale per il 2004 che l’Unicef ha presentato oggi a Berlino.
Solo nella Repubblica democratica del Congo (ex Zaire) i bambini con meno di cinque anni morti ogni anno sono 530 mila. Negli Stati africani dell’Angola e della Sierra Leone, come pure in Afghanistan, un bambino su quattro non arriva al quinto compleanno.
Le malattie più frequenti all’origine della morte dei bambini sono il morbillo, la diarrea, la malaria e i disturbi respiratori. Tutte malattie peraltro che nel resto del mondo si curano regolarmente.
Anche se, negli Stati Uniti, la mortalità infantile permane molto alto, addirittura sorprendente per il mondo industrializzato.
Non sono stati resi noti i dati della mortalità infantile irachena, notoriamente altissima dal 1991 quando iniziò l’embargo di viveri e medicinali deciso dagli Usa.