lunedì 16 Settembre 2024

Alter djihad

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

altStessa idiozia, diverso Libro

La Norvegia è stata punita, non era sufficientemente supina ai desiderata del Grande Fratello.
E fin qui, nell’atrocità, niente di straordinario.
La scelta  dell’esecutore – vero o presunto – del killer teleguidato o ipnotizzato che consuma il disegno dei potenti, è però preoccupante.
Big Brother, da una decina di anni in qua, sta preparandoci a subire stragi e attacchi, che poi si ripetono quotidianamente, e che vengono regolarmente attribuiti a reali o presunti killers islamici. Killers che spesso sono armati, fomentati o comunque coperti dai servizi delle massime potenze occidentali che più odiano il mondo arabo e l’Europa.
Stavolta lo psicopatico che avrebbe compiuto le stragi è stato identificato in un fondamentalista cristiano, eppur massone, impregnato dell’ideologia anti-islamica dettata dalla grande impostura americana definita “scontro di civiltà”. E viene considerato di “estrema destra”.
Poiché in questo genere di guerre striscianti, pianificate e gestite dalla cupola multinazionale, difficilmente le cose avvengono per caso, dobbiamo temere che quella di Oslo possa rappresentare una svolta tattica nella strategia stragista.
Questa svolta tattica ci ricorda, in modo preoccupante, quanto avvenne nella “strategia della tensione” in Italia, allorquando i gruppi di controllo atlantici che manipolavano, armavano, proteggevano e utilizzavano i gruppi armati della sinistra, per permettere loro di fare un salto di qualità e di scatenare con tutta tranquillità quelle offensive i cui effetti avrebbero concesso ai direttori d’orchestra di limitare le sovranità nazionali e di ristrutturare il sistema internazionale nei modi descritti in anticipo dai documenti della Commissione Trilateral, inventarono lo “stragismo nero” e i teoremi infondati di complotti armati fascisti.


Se c’è analogia dobbiamo temere quanto segue:
1. Un intensificarsi di azioni stragiste.
2. Un periodo d’impunità e di organizzazione per terroristi già pronti. Come ad esempio i salafiti che già hanno un santuario tranquillo in Europa, il Kosovo, e che nessuno inquieta, probabilmente perché si vuole che crescano indisturbati e che agiscano come vuolsi colà dove si puote quel che si vuole. Per capirci i salafiti sono quelli che il 15 aprile scorso assassinarono a Gaza il volontario italiano Vittorio Arrigoni nell’intento di far saltare l’accordo politico tra Anp e Hamas che non conviene a Tel Aviv.
3. La distrazione dell’opinione pubblica con tanto di criminalizzazione delle estreme destre, nuovamente identificate nei perfetti capri espiatori.


E’ per questo che bisogna alzare la guardia e, soprattutto, liberarsi di tutte le teorie demenziali e servili che da una dozzina di anni in qua, con regia e conduzione chiaramente espresse da centrali atlantiche, minacciano la salute mentale, la lucidità politica e l’incolumità fisica di vari ambienti di destra estrema. Cosa che avviene soprattutto nell’Europa del nord, ma anche in Francia dove certe devianze occidentaliste e djihadiste al contrario hanno preso piede in ottica di resistenzialismi identitari non meglio definiti e prodotti ad arte da un’operazione messa in atto, a partire dal 1999, da un paio di “intellettuali” a libro paga.
L’humus criminalizzabile e sacrificabile è stato prodotto ed è necessario disarticolarlo al più presto.
Chiunque accetti, in qualunque modo, lo schema duale del djihadismo, da qualunque parte si ponga, da islamofobo o da islamofilo, non fa che servire il Grande Fratello, aiutando tra l’altro la stessa dinamica dell’immigrazione, e che mettere in pericolo l’incolumità di chi lo circonda. Auguriamoci che nessuno esiti a mettere alla porta chiunque si lasci abbindolare da un flauto magico sempre più cacofonico e stonato.

Ultime

Che la rete sia con te!

Pc reset

Potrebbe interessarti anche