Somalia
In questi giorni in cui si parla di Somalia non si può fare a meno di ricordare l allora capitano Gianfranco Chiti che all’inizio degli anni ‘50, trentenne, per conto dell’O.N.U venne inviato in quel suolo difficile dove bande rivali si combattevano senza risparmio di colpi.
In tale situazione doveva formare il nuovo Esercito Somalo.
A Gallacio in pieno deserto la caserma era composta da varie tende ma Lui la trasformò in una caserma i muratura e vi fece costruire un pozzo indispensabile per la truppa. Ci sapeva fare anche con uomini di cultura e religione diversa. Tutti lo rispettavano e lo invitavano alle cerimonie ufficiali. Anche gli stregoni forse lo temevano.
Una volta un allievo pretendeva essere promosso a caporale; il Comandante gli chiese il perché. Rispose: lo dice lo stregone. Fai venire lo stregone da me.
Lo stregone andò dal Comandante ma quando lo vide scappò e l’allievo non fu promosso.
Chi poteva resistere per cinque anni in quella situazione? Secondo me solo uno con il carisma del Comandante.