Bottiglie di vino con Hitler in etichetta innervosicono un turista americano
Bottiglie di vino con Adolf Hitler sull’etichetta sono state messe in vendita sugli scaffali di un supermercato veronese, una scelta che è costata al market l’apertura di un fascicolo d’inchiesta per apologia del fascismo.
«È l’unico reato al momento ipotizzabile – ha detto il procuratore della repubblica Mario Giulio Schinaia, interpellato dall’Ansa – anche se bisognerebbe inventare quello della stupidità umana. Ma si vede che per fare soldi si seguono tutte le strade anche quelle che vanno contro la cultura e la coscienza delle persone». A far scoppiare il caso è stata una coppia di coniugi ebrei statunitensi che hanno raccontato a L’Arena di Verona il loro forte senso di smarrimento nello scoprire che in un supermercato a Garda, dove erano in vacanza, hanno trovato le bottiglie di vino con Hitler ripreso in più pose, con un richiamo anche al Mein Kampf, assieme ad altre con Giovanni Paolo II sull’etichetta. Confezioni che fanno parte di una linea “storica” dedicata ai personaggi del passato.
Già negli anni scorsi erano scoppiate analoghe polemiche su vini con etichette dedicate allo stesso dittatore nazista o a Benito Mussolini. Ad accorgersi delle bottiglie hitleriane è stato il marito, Matthew Hirsch, avvocato a Philadelphia, entrato nel negozio per comprare un po’ di frutta, dell’acqua e del vino. «Mi ha scioccato», ha raccontato, dicendo di aver chiesto spiegazioni al negoziante ma di aver ricevuto come risposta che era solo storia «come il Che Guevara».
Dimentica l’avvocato che in USA non esiste alcun reato nell’esporre, neppure a scopo apologetico, alcunché di nazista. E’ singolare come faccia il prepotente a casa d’altri ignorando le leggi di casa propria.