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Anche i ceceni prendono le distanze

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L’odiosa strage di Beslan condannata anche dagli indipendentisti. Probabilmente sono in difficoltà per le infiltrazioni e per le manipolazioni susseguenti alle intervenute influenze pachistano-israeliane nella zona e ai finanziamenti di Soros.

Il leader indipendentista ceceno Alsan Maskhadov si e’ impegnato a far processare Shamil Basaiev e gli altri responsabili della strage di Beslan, in Ossezia del nord, ”dopo la fine della guerra”.
In un messaggio pubblicato sul sito internet Chechenpress.com, Maskhadov – che le autorita’ russe peraltro ritengono coinvolto nel massacro – ha definito la vicenda di Beslan ”un atto terroristico” per il quale ci dovra’ essere un processo. Ha quindi invitato la comunita’ mondiale ”a istituire un tribunale internazionale per indagare su tutti i crimini commessi nel corso del conflitto da ambedue le parti”.
Il leader indipendentista ha ribadito che ”la leadership indipendentista e le forze armate sotto il mio comando non hanno nulla a che fare con quell’atto terroristico. Condanno nel modo piu’ fermo tali metodi di lotta e chiunque ne faccia uso”. Ad ogni modo, aggiunge, ”azioni come quella sono conseguenze della guerra di genocidio avviata dal Cremlino contro il popolo ceceno, nel corso della quale l’esercito russo ha massacrato 250.000 persone, tra cui 42.000 bambini”. La cifra, piu’ volte ribadita da Maskhadov, non ha conferme indipendenti.
”L’unica soluzione possibile e giusta al conflitto e’ quella politica, con garanzie internazionali contro possibili riprese del genocidio del popolo ceceno da parte del colonialsmo russo”, conclude il leader. Mosca ritiene che Maskhadov sia stato un complice di Basaiev nella pianificazione della strage di Beslan, e sulla testa dei due e’ stata messa un taglia di 10 milioni di dollari.

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