sabato 22 Marzo 2025

“Antiamericani” innanzitutto: ora siete passati con Zelensky?

Certamente no perché avete mentito da subito sulle ragioni per cui tifate per il Cremlino, americanizzati più di chiunque altro!

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Certuni abitanti di quest’ospizio nostrano si schierarono subito con la Russia contro l’Ucraìna.

Il motivo per loro era semplice: se ne fregavano della geografia, della storia, di conoscere gli eventi e gli antefatti, bastava loro prendere per buona la propaganda di stile sovietico che giungeva da Mosca. Qualunque sua affermazione era buona come pretesto.

L’importante era che – così si raccontava – la Russia combatteva l’America e l’America per loro (tutti veterotestamentari ad honorem) era il “Male Assoluto”.

Non vollero vedere nulla:

né le avanzate dei carri con le bandiere sovietiche, né le statue di Stalin e del fondatore della Ceka che venivano erette. Nemmeno vedevano i simboli dall’altra parte perché liquidavano frettolosamente, e con una meschinità d’animo da far rabbrividire, tutti i combattenti come servili, drogati, ingannati.

Non ebbero alcun problema nel sostenere la “guerra patriottica” contro di noi, celebrata da Mosca, mentre non videro le cerimonie di deposizione di fiori ai Combattenti della Libertà, ovvero dell’Asse, che si verificava dalla parte cui avevano voltato le spalle.

Giunsero perfino a recarsi in Crimea


per un congresso antifascista indetto dal Soviet di Jalta (letteralmente).

Per loro nulla contava se non gli USA e chi, a chiacchiere, era contro gli USA.

Pur di mantenere intatto questo delirio binario non accettarono mai di prendere in considerazione i mille elementi che comprovavano come tra Washington e Mosca non vi fosse alcun conflitto ma una partita di rivali/complici che si giocava sulla pelle degli europei.

Neppure il freno americano alla controffensiva ucraìna e i condizionamenti di uso delle armi consegnate calmarono questa loro esaltazione bipolare. Né vollero mai prendere in considerazione quanto l’armamento e il nucleare russo fossero integrati con quelli americani.

E neppure gli appelli di Mosca per ottenere più informazioni da Washington, e men che meno poi la trasformazione della propaganda da antiamericana ad antioccidentale per diventare infine antieuropea. Noi da “denazificare”.

Non è cambiato nulla, tranne la narrazione.

Così come fino a ieri la Casa Bianca diceva di sostenere Kyev ma faceva il doppio gioco, anche ora gioca su tutti i tavoli per gli incassi.

Ma all’improvviso tutta l’Amministrazione americana si scopre “filorussa” per la platea, tanto da accusare gli ucraìni e da offendere persino il loro presidente Zelensky.

Questo mentre il Cremlino sogna pubblicamente che Usa e Russia tornino a dividersi l’Europa.

Allora: se il vostro mentale è così arruginito da ragionare soltanto contro l’America, con chiunque e a qualunque costo, rifiutando ogni riflessione e ogni fedeltà storica, ideale, carnale, se per voi solo chi è contro l’America è il vostro eroe, allora le vostre bacheche saranno piene ormai di elogi a Zelensky,

Non lo sono? Certo che no! Perché avete barato fin dall’inizio, Dell’America non vi frega niente, perché siete americanizzati fin nel midollo: lo siete come costruzione del pensiero, e pure come cittadini di serie B. Quanto vi siete sentiti coinvolti nell’elezione di Trump? Tanto, molto più che per le elezioni qui da noi. Perché per voi era o non era il “vostro” presidente. Siete americani, proprio americani!

Le bolle si sgonfiano e la realtà è sempre severa nei suoi bilanci perché non può essere ingannata.

E la realtà rivela

che Russia e USA non si sono combattuti mai e che le loro intese sono superiori ai loro contrasti. È così da metà del XIX secolo, non capisco chi si sorprenda oggi.

Ora che è palese, si scopre che non avete tifato per la Russia contro l’America, ché da qualche giorno sareste diventati antirussi, ma contro il vostro passato, contro la vostra identità. Perché siete inaciditi e frustrati e cercate un castigamatti che vendichi i vostri insuccessi al lavoro, nel sesso, nelle relazioni umane, nella vita.

Senza che metta in discussione il vostro american way of life “antiamericano”. Una vendetta per procura che non cambi nulla.

Oppure avete tifato per la Russia per un motivo molto diverso:


perché vi permetteva di dire “non è più tempo di terza posizione”. “L’Europa è morta nel 1945”.

Era troppo impegnativo stare contro i russi, senza stare con gli americani anzi da antiamericani, come facemmo subito molti di noi, specie i più giovani. Vi ricordava una gioventù in cui bruciaste i vostri sogni e avevate paura di bruciarli ancora. Passione ferita!

Diciamo pure che era gelosia ed invidia. Umane troppo umane.
In questo caso, e non in quell’altro, vi voglio comunque bene.

E soprattutto adesso che tutto è chiaro

non si può mettere più in dubbio che è davvero tempo di Terza Posizione.

O di morire di pizzichi.

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