È uno dei sollazzi preferiti degli italiani d’estate. Partite indiavolate all’ultimo sangue, rossi contro blu, non si può rullare, si arriva ai sette, chi perde paga da bere. In mancanza di pallone (vero) è l’innocuo calcetto, calciobalilla, biliardino, ognuno lo chiami come vuole, a tener banco nelle afose serate tra amici – e non si tratta solo di ragazzini. Il problema è che magari qualcuno si fa prendere dalla trance agonistica e magari, via, un po’ schiamazza. Non deve troppo gradire questo popolare scacciapensieri (e soprattutto i suoi esagitati fruitori) il sindaco di un paese dell’entroterra agrigentino, Campobello di Licata. E gli ha dichiarato guerra.
AL BANDO – Michele Termini, così si chiama il temibile primo cittadino, evidentemente non molto impegnato nel torrido e siculo luglio, ha emesso la seguente ordinanza: «Alcuni residenti lamentano la collocazione di biliardini ed altri giochi all’esterno dei locali pubblici e di ritrovo, posti nelle pubbliche piazze, sui marciapiedi e sulle strade, i cui avventori creano continui schiamazzi». E quindi la definitiva messa al bando di giocatori in miniatura – e simili – «si fa divieto di collocare i biliardini o altri giochi similari all’esterno dei locali pubblici e di ritrovo oltre le ore 21». Insomma, per le partite in notturna, ai poveri calciobalillisti campobellesi toccherà emigrare nei comuni vicini.