Deciso, testardo, inflessibile. Non scese mai a compromessi.
Non sopportava la mediocrità, quella dei nostri più che quella degli altri.
Un giorno venne a cercarmi.
Mi espose tutte le sue perplessità sulla pochezza che ci circonda, sulla nostra era, sui presunti eredi di qualcosa di sacro, di intero, di uno, di totale.
Mi ha scritto più volte e, cosa assai rara, non ho mai cancellato una sua mail perché la lucidità della sua di-sperazione e la virilità delle sue distanze sono sempre state da incidere e da tenere in conto.
Non volle mai chiamarmi per nome né darmi del tu. Signor Adinolfi mi chiamava; questo tipo di relazione era più consono al nostro dialogare.
Se ne è andato, anche lui in moto, come molti dei migliori.
Se ne è andato all’alba dei 34 anni, con uno schianto ma senza fare rumore.
Perché era già al di sopra del chiasso e del vociare.
E resterà sempre Presente, tra pochi.
Addio Cristiano.
A noi.