I neutrini sono più veloci della luce. Lo dimostrerebbero i dati del rivelatore Opera, dell’esperimento Cngs (Cern NeutrinoS to Gran Sasso), nel quale un fascio di neutrini è stato lanciato dal Cern di Ginevra e ha raggiunto i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dell’Istituto
nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Dalla comunità scientifica non è ancora arrivata la conferma ufficiale, attesa molto probabilmente venerdì dal Cern. Se confermato, il risultato rivoluzionerà l’attuale concezione dell’universo. Rompe infatti uno dei capisaldi della fisica contemporanea, quello dell’impossibilità di superare la velocità della luce, previsto dalla Teoria della Relatività Generale di Einstein.
IL TEAM GUIDATO DA UN ITALIANO – Un team di ricercatori guidato dall’italiano Antonio Ereditato ha registrato che i neutrini, le particelle più piccole e così sfuggenti da attraversare qualsiasi solido, hanno superato i 300.000 chilometri al secondo. Ereditato, che lavora al centro di fisica delle particelle del Cern, ha raccontato che nel corso di tre anni di misurazioni è stato verificato che i neutrini si muovono 60 nanosecondi (un tempo infinetesimale) oltre la velocità
della luce sulla distanza di 730 km tra Ginevra, sede del Cern, e il Gran Sasso, sede del laboratorio dell’Istituto di Fisica Nazionale (Infn). In particolare nell’arco di tre anni sono stati «sparati» 15.000
fasci di neutrini dal Cern a Ginevra verso il rivelatore dell’Infn sotto il Gran Sasso. I neutrini avrebbero dovuto percorrere i 732 km di distanza tra i due laboratori in 2,4 millesimi di secondo, ma in realtà ci hanno messo 60 nanosecondi (60 milionesimi di secondo) in meno di quanto
avrebbero dovuto impiegarci secondo i canoni della fisica di Einstein. «Si tratta (apparentemente) di una piccola differenza», ha spiegato Ereditato, «ma concettualmente è incredibilmente importante. La scoperta è così sorprendente che, per il momento, tutti dovrebbero essere molto prudenti. Non voglio neanche pensare alle possibili implicazioni».
Il borioso plagiatore d’altri, il feroce ed ipocrita guerrafondaio del XX secolo, il sacerdote della furia mondialista, finalmente non è più un tabu sacro. E il merito è italiano. Teniamocelo stretto!