lunedì 9 Settembre 2024

Calenda contro il finanziamento al gruppo Fiat

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«Così – mi faccia dire – stiamo garantendo il dividendo straordinario da 5,5 miliardi ai soci di Fiat-Chrysler per effetto della fusione con i francesi di Obietto: il prestito con la garanzia lo chiede Fca Italy, la controllata non la controllante con la sede a Londra. È l’ azienda a capo di una filiera di 400 mila addetti
«Obietto io. La capogruppo ha 28.5 miliardi di mezzi propri con cash flow in peggioramento. Dunque sarebbe perfettamente in grado di garantire un prestito da 6,3 miliardi  ad una sua controllata o ancora meglio mettere equity in appoggio a una nuova linea, ma ciò metterebbe a rischio la distribuzione del maxi dividendo di 5,5 miliardi previsto per il 2021. Con la garanzia dello Stato può evitare impegni della controllante sulla controllata e mantenere le risorse per pagare il dividendo».
Carlo Calenda, europarlamentare e leader di Azione, è un fiume in piena da almeno due giorni. Il finanziamento a Fca con lo Stato garante di ultima istanza non gli va giù.
Obietto ancora: Sace ha a disposizione un plafond di 200 miliardi per tutto il 2020 per gestire le difficoltà di liquidità. E anche quell’ extra-dividendo da 5,5 miliardi probabilmente verrà ricalcolato nel corso dell’ anno a seconda degli andamenti di Borsa. Verrebbe distribuito nel primo trimestre 2021
«Sace in questo momento ha erogato 40 milioni di garanzia. Nulla. Ci sono migliaia di imprese con sede legale e fiscale in Italia che stanno aspettando da settimane.
Queste imprese sono vessate con richiesta di due diligence, asseveramento di piani e persino Covid assessment. La garanzia incide sul prestito, dunque il divieto di distribuzione di dividendo per controllante e controllata dovrebbe durare quanto il prestito. In questo caso 3 anni»
Si tratta di un prestito non di un finanziamento a fondo perduto da parte dello Stato. L’ unico vantaggio deriva dal tasso agevolato rispetto a quello che accorderebbe Intesa a Fca esclusivamente sul suo merito di credito
«No, il vantaggio fondamentale è quello del cash flow. La capogruppo in assenza di garanzie dovrebbe contrarre direttamente il prestito o garantire per esso mettendo a rischio la distribuzione del maxi dividendo».
Serve per l’ indotto tramite un finanziamento al campione nazionale
«Francamente allo stato non risulta che il prestito serva per finanziare la filiera, ma per pagare i fornitori. E su questo voglio sottolineare il lavoro straordinario che ha fatto Messina nel pretendere la canalizzazione diretta nei conti dei fornitori».
Fca Italy viene da diversi bilanci in perdita, ha costi superiori ai ricavi, la quota di mercato è in riduzione
«Sono pienamente d’ accordo a garantire il finanziamento. Ma gli Elkann devono rinunciare alla distribuzione dei 5,5 miliardi di dividendi per la durata del finanziamento. È doveroso aiutare un’ impresa a pagare stipendi e fornitori, ma non è accettabile che uno Stato indebitatissimo fornisca una garanzia per consentire a una capogruppo, che ha la liquidità, di usarla per pagare maxi dividendi all’ estero ai soci».

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