E’ più difficile che un povero sopravviva che un ricco clericale entri nelle grazie dei fratelli papponi
«Ci impegniamo affinché la stagione inauguratasi con il governo Monti non si esaurisca e non si ritorni alla drammatica situazione precedente». È quanto si legge nel manifesto sottoscritto dalle associazioni cattoliche riunite a Todi, illustrato da Andrea Olivero, presidente Acli. «È indubbio che oggi è necessario operare per dare al prossimo Governo una maggioranza autenticamente politica». Al Governo Monti va «l’indubbio merito di aver ridato dignità alle istituzioni, garantito una forte ripresa di credibilità del Paese a livello europeo e internazionale divenendo una risorsa per la costruzione dell’Europa politica, superando l’asfittico sistema bipolare, causa di contrapposizioni durissime e insieme di immobilismo politico», sottolinea ancora il documento.
Confronto a sette voci su crescita e buona politica
Dopo il primo incontro promosso sempre a Todi nel 2011, le organizzazioni di ispirazione cattolica sono tornate a riunirsi ieri in Umbria per una due giorni di confronto (l’incontro si conclude questo pomeriggio con un intervento del leader della Cisl Raffaele Bonanni) sul prossimo futuro politico e sull’appuntamento elettorale della primavera 2013. Il meeting, promosso dalle sette organizzazioni cattoliche riunite nel Forum delle persone e delle associazioni di ispirazioni cattolica nel mondo del lavoro (Movimento cristiano lavoratori, Confartigianato, Confcooperative, Compagnia delle Opere, Cisl, Acli, Coldiretti) è stato ospitato nel convento di Montesanto. Tra i temi in discussione, economia, welfare e riforme, e come tema principale “La Buona politica per tornare a crescere”.
Le associazioni chiedono «un programma condiviso e coerente», che assicuri «la continuità con quanto di positivo è stato fatto in quest’ultimo anno, garantendo la prosecuzione delle politiche di risanamento del Paese e, al contempo, integrando gli obiettivi iniziali con quelli della crescita, dell’occupazione, di un nuovo welfare, di una ritrovata equità e di pieno ripristino dei valori costituzionali». Tra le priorità indicate, «l’avvio di riforme istituzionali e strutturali che dovranno ridurre i costi della politica, riordinare e semplificare l’assetto dello Stato», così come «deve essere assolutamente sciolto il nodo della legge elettorale restituendo il potere di scelta ai cittadini». Per uscire dalla crisi, Todi 2 chiede anche «un patto fiscale tra lavoro, imprese e famiglie e concentrare gli sforzi per favorire politiche per l’occupazione giovanile».
Molto bene, tutti fratelli, loro, tra parrocchia e loggia in un Grande Oriente occidentalista. Eper tutti gli altri? La fine di Abele.