lunedì 14 Ottobre 2024

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altL’intervista agli autori di Intrigo internazionale

L’intervista al giudice Priore e a Giuseppe Fasanella seguita da alcune considerazioni essenziali

http://www.youtube.com/watch?v=tquP3Gg169s&feature=player_embedded 

1) Il giudice Priore, pur non parlando direttamente d’Israele, lo cita chiaramente quando dice che tra le potenze mediterranee c’era chi aveva interesse ad indebolirne alcune, fra queste l’Italia, per apparire più solida e affidabile all’alleato americano.

2) Fasanella, che pure è stato tra i primi a mettere in luce o quanto meno a intravedere la trama israeliana, soffre invece, nello specifico, di una sorprendente amnesia totale.

3) Il giudice Priore insiste sulla pista francese per Ustica con attacco alla Libia e all’Italia.  Non la escludiamo affatto; tuttavia si è completamente accantonata, senza verificarla, un’altra pista che conduce al nucelare civile iracheno (sostenuto da Francia e Italia, alleate nello specifico, rivali altrove). Un pentito pidduista disse che, per proteggere il cargo destinato in Iraq, la P2 avrebbe appositamente indicato agli israeliani il dc9 dell’Itavia, poi abbattuto, come l’aereo che trasportava l’uranio per l’Iraq. E questo spiegherebbe anche le ragioni del ritardo imposto in partenza al dc9: causato appositamente per consentire consentire ai caccia israeliani di organizzare il raid.
La tesi è confermata dalle memorie di un colonnello del Mossad.
Non la diamo affatto per certa: può trattarsi di un’intossicazione. Facciamo però notare che, senza essere stata confutata, è semplicemente scomparsa.

4) Il giudice Priore fa notare che la Libia è un prodotto italiano (da quel colpo di Stato in poi si è infatti scatenata la guerra in Italia, inizialmente partita su esclusiva regia inglese). Questo non fa che togliere sostegno alla tesi per la quale la strage di Bologna sarebbe stata libica. Francese, inglese o israeliana. Le altre tesi, se l’impianto di Priore ha senso, sono assurde

5) Fasanella torna a dare importanza cruciale all’Hypérion di Parigi, definita come centro di terrorismo internazionale. Si dimentica di dire, però, che quelli che le inchieste avrebbero additato come i dirigenti italiani dell’Hypérion erano stati  indicati  in precedenza come  capi del Superclan, organizzazione terroristica e bombarola che andò in lite con Renato Curcio per il tentativo di coinvolgimento di Mara Cagol, e che uno dei due era  figlio di uno dei massimi dirigenti del Mossad in Italia.

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