Maroni annuncia che in abruzzo servono dodici miliardi di euro, ma con un terzo si può fare anche meglio
Dodici miliardi di euro: questa è la cifra che dovremmo trovare per ricostruire l’Abruzzo, come fu per il terremoto dell’Umbria e delle Marche». Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, intervenuto a «Ballaro». Il ministro ha fatto il punto sulla situazione degli aiuti: nell’Abruzzo squassato dal terremoto «si è conclusa la prima fase dell’emergenza e quasi 58.000 sfollati sono stati assistiti e sistemati: di cui 33.900 nelle 5.000 tende allestite dalla protezione civile. Ora si apre la seconda fase, più difficile: la ricognizione degli immobili». Maroni ha ricordando il «modello Friuli»: «Questo modello è l’obiettivo cui dobbiamo puntare», ha sottolineato Maroni, «in Friuli sono stati ricostruite case e campanili: capisco il forte senso d’identità della popolazione dell’Aquila che chiede di tornare nelle proprie case. E questo deve essere l’obiettivo»
La cifra è esagerata. Se si evitano migliaia di passaggi e di speculazioni intermedie, con quattro miliardi si rifà