giovedì 13 Febbraio 2025

Così il Duce rigenerò l’economia

IRI

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Il 23 gennaio 1933 nasce l’IRI, Istituto per la Ricostruzione Industriale, con decreto regio, a capo del quale Benito Mussolini chiama Alberto Beneduce.
Inizialmente era previsto che fosse un ente provvisorio il cui scopo era limitato alla dismissione delle attività così acquisite. Ciò in effetti avvenne con alcune imprese del settore elettrico (Edison e Bastogi) e tessile, che furono cedute ai privati, ma nel 1937 il governo trasformò l’IRI in un ente pubblico permanente; in questo probabilmente influirono lo scopo di mettere in atto la politica autarchica lanciata dal governo e di tenere sotto controllo del governo le aziende navali ed aeronautiche, mentre era in corso la guerra d’Etiopia.

Per finanziare le sue aziende l’IRI emise negli anni trenta dei prestiti obbligazionari garantiti dallo Stato, risolvendo in questo modo il problema della scarsità di capitali privati. L’IRI si diede una struttura che raggruppava le sue partecipazioni per aree merceologiche: l’Istituto sottoscriveva il capitale di società finanziarie (le “caposettore”) che a loro volta possedevano il capitale delle società operative; così nel 1934 nacque la STET, nel 1936 la Finmare, e nel 1937 la Finsider, poi nel dopoguerra Finmeccanica, Fincantieri e Finelettrica.

Nel dopoguerra l’IRI fu mantenuto in piedi e fu centrale per lo sviluppo dell’industria siderurgica, quello della rete telefonica e la costruzione dell’Autostrada del Sole, iniziata nel 1956.

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