lunedì 13 Ottobre 2025

Deciderà Gheddafi o Fini

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Come impedire – o come fare in modo – che un continente si riversi sull’altro

 

Libia e Unione Europea dovrebbero collaborare per fermare l’immigrazione clandestina, ma tra i Ventisette l’unico Paese che lo fa è l’Italia. Parola del leader libico Muammar Gheddafi, che ha pronunciato un lungo discorso inaugurale al terzo Summit Unione europea – Unione africana in corso a Tripoli. “La Libia – ha detto – è il filtro dell’immigrazione. L’Africa e l’Europa sono la colonna vertebrale del mondo e dobbiamo cooperare”. Il leader libico ha poi reiterato la richiesta di cinque miliardi di aiuti, altrimenti l’Europa diventerà un continente nero. “Però – ha sottolineato Gheddafi – l’unico Paese che collabora con noi è l’Italia, e grazie a questa collaborazione abbiamo potuto avere il controllo sull’immigrazione”. Collaborazione che, se passano le turbe legislative dei fellines di Fini e Granata, è destinata a saltare, con immediato afflusso massiccio di centinaia di migliaia di nuovi schiavi da sfruttare che apporteranno inoltre milioni e milioni di euro nelle casse della Caritas e delle altre associazioni parassitarie che s’incrostano sull’ondata sterminazionistica etnoculturale dell’immigrazione incontrollata.

CLANDESTINI – Gheddafi, avvolto in una tenuta tradizionale bianca con una fascia verde sulla spalla, ha dato il via al vertice con un discorso di benvenuto ai capi di Stato e di governo di 80 Paesi africani ed Europei – tra loro il premier Silvio Berlusconi – arrivati nel corso della mattinata nella grande sala ovale della conferenza. I capi di Stato e di governo africani sono tutti presenti, tranne il sudanese Omar El Bechir che domenica ha annunciato il ritiro della delegazione. Tra i grandi europei spiccano le assenze dei capi di Stato e di governo di Francia, Germania e Gran Bretagna che partecipano al summit di Tripoli a livello ministeriale. Il premier italiano è invece arrivato nella capitale libica in tarda mattinata e si è subito recato nella sala conferenze. I temi all’ordine del giorno sono: l’integrazione regionale, le infrastrutture e le telecomunicazioni, le scienze e lo sviluppo del settore privato, l’energia, i cambiamenti climatici, lo spazio, gli obiettivi di sviluppo del millennio, l’agricoltura e la sicurezza alimentare.

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