lunedì 16 Giugno 2025

Denaro: un potere creato dal nulla

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Tratto da: «Il Potere del denaro svuota le democrazie» – Settimo Sigillo

Paterson aveva detto: la banca trae beneficio dall’interesse su tutta la moneta che crea dal nulla.
Ezra Pound, Cantos, XLVI, 453


Abbiamo visto come il circolante emesso dalla Banca d’Italia sia circa un decimo dei mezzi da noi impiegati nei pagamenti, che risultano pertanto decuplicati. Questa apparentemente miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci nei mezzi di pagamento è l’effetto d’un fenomeno che si ripete negli altri paesi ed è noto agli economisti come il «moltiplicatore del sistema bancario» o anche «l’espansione multipla dei depositi bancari». Non saprei spiegarlo meglio di come abbiano fatto il premio Nobel Paul A. Samuelson e William D. Nordhaus nel manuale d’Economia più diffuso al mondo:


Prendiamo ora in considerazione il più misterioso aspetto della mone­ta e del credito, e cioè il cosiddetto processo di «espansione multipla dei depositi bancari». Forse avrete sentito dire che le banche, in qual­che modo incomprensibile, creano moneta dal nulla. In realtà, la crea­zione di depositi bancari non ha alcunché di mistico: si può seguire passo passo ciò che accade alla contabilità delle banche. La vera spie­gazione della creazione dei depositi è semplice; ciò che è difficile ca­pire sono le false spiegazioni che circolano ancora.
Secondo queste false spiegazioni, gli amministratori di una banca or­dinaria riescono, come se le loro penne fossero bacchette magiche, a prestare parecchie lire per ciascuna che essi ricevono in deposito. Non c’è da stupirsi se i banchieri del mondo reale si infuriano quando si sentono attribuire poteri del genere. Magari li avessero! Come ognuno di loro sa bene, non si possono investire soldi che non si hanno; e i sol­di investiti nell’acquisto di un titolo o nella concessione di un prestito lasciano la banca. Perciò i banchieri abbracciano spesso la tesi opposta, sostenendo che il sistema bancario non può creare moneta (e in realtà non la crea). Dicono: «Dopo tutto, possiamo investire soltanto ciò che ci viene affidato. Noi non creiamo alcunché: ci limitiamo soltanto a trovare sbocchi per il risparmio della collettività». I banchieri che sostengono questa tesi sbagliano; si sono lasciati intrappolare dall’errore di composizione: ciò che è vero per ciascuno non è, per ciò soltanto, vero per tutti. La verità è che il sistema bancario, nel suo insieme, può fare ciò che una piccola banca non può fare: può espandere il volume dei prestiti, e così la moneta bancaria, di parecchie volte rispetto alle nuove riserve create a questo scopo, anche se ogni piccola banca presta sempre soltanto una frazione dei suoi depositi. Alla domanda fondamentale rispondiamo quindi in senso affermativo: sì, il sistema bancario e il pubblico creano realmente, insieme. circa 10 lire di depositi bancari per ogni nuova lira di riserve create per le banche.


Qui non c’interessa seguire ogni singolo passo di tale processo, che nella versione di Samuelson e Nordhaus appare persino un po’ edulcorato, minimizzato. Importante è stabilire che esista, che non sia l’invenzione polemica di

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