Una connotazione importante e decisiva le presidenziali nella Repubblica austriaca la possiedono ugualmente per via della candidatura a di una personalità politica della destra più estrema e xenofoba a dir poco eccentrica. Si tratta di Barbara Rosenkranz (51 anni), la candidata alle presidenziali dei Liberalnazionalisti (Fpoe) che furono di Joerg Haider. Soprannominata anche “Mamma Reich” in quanto madre di dieci figli e di evidente ispirazione neonazista (è sposata con un noto editore condannato più volte per reati legati al negazionismo e al movimento neonazista), la sua sola candidatura rappresenta già un oltraggio alla democrazia austriaca e al più elementare senso civile e storico di ogni Paese decente. Barbara Rosenkranz, che ama ancora definirsi come una semplice casalinga anche se da anni ormai milita negli ambienti ultranazionalistici austriaci (perché ovviamente frequentare ambienti “ultranzionalistici” è una professione…), ha dato ai suoi dieci figli nomi ultragermanici tanto cari un tempo anche ai seguaci di Adolf Hitler (In Austria sono davvero strani dei nomi germanici!). Alcune sue dichiarazioni hanno poi letteralmente sconcertato l’opinione pubblica mondiale. Appena raggiunte le firme necessarie per la sua candidatura e la conferma formale, Rosenkranz ha chiesto ad esempio l’eliminazione della legge che in Austria punisce con pesanti sanzioni, compreso il carcere, la negazione dell’Olocausto e delle camere a gas nei campi di sterminio nazisti. Ha poi finto un molto annoiato colpo di sonno quando le è stato chiesto pubblicamente di distanziarsi dall’ideologia di Adolf Hitler e del “Terzo Reich” e di riconoscere l’eccidio di milioni di ebrei nei campi di sterminio.
L’imbarazzante candidatura di un simile personaggio, appoggiata inizialmente dall’influente tabloid popolar-scandalistico Kronen Zeitung, che con tre milioni di copie il più letto in Austria, ha comprensibilmente suscitato molto scalpore e vivaci proteste.
Subito dopo la sua candidatura lo scorso mese di marzo, gli avversari dell’estrema destra hanno dato vita a una riedizione del cosìddetto “Lichtermeer”, il mare di luci (migliaia in piazza la sera con una candela in mano) con cui già all’inizio degli anni Novanta tanti dimostrarono contro Joerg Haider e il suo coinvolgimento nel governo da parte del partito Popolare (Oevp). (Se l’effetto è lo stesso ce ne vorrebbe uno al mese…) Motto delle proteste: “Ogni voto per Rosenkranz è una vergogna per l’Austria”. Ma non c’è da escludere che molti sostenitori della destra ultranazionalista affluiscano in massa alle urne per dare un “segnale” e per votare per la Rosenkranz. Una bassa affluenza alle urne e la scarsa motivazione dei sostenitori di Fischer – appoggiato pur sempre dai tre principali partiti moderati (socialdemocratici, popolari e verdi) potrebbe giovare percentualmente a “Mamma Reich”.