mercoledì 18 Settembre 2024

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Non conta più aver servito l’Italia né l’aver impiegato anni per la propria preparazione e non c’è alcuna fretta di vivere a casa

Un anno di vita militare “buttato al vento”. Abbiamo servito la patria e “adesso ci ripagano così”. Per il nostro governo “lo studio e l’università sono solo tempo sprecato”. E’ un gioco di specchi. Non appena si diffonde la notizia che gli anni dell’università e del servizio militare non potranno più essere conteggiati  1per calcolare l’età pensionabile, in rete scatta l’indignazione dei cittadini. In migliaia criticano con durezza l’ultima scelta dell’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. “Mi state rubando quattro anni di riscatto di studi universitari e un anno di servizio militare mentre i vostri privilegi restano gli stessi”.
 La rabbia è diffusa. Per un governo “che protegge sempre e comunque gli interessi dei più ricchi”. Che scarica il “costo della manovra finanziaria sui più deboli, su chi ha fatto enormi sacrifici per studiare e assolvere ai doveri nei confronti del Paese”. Facebook e i social network diventano veicolo di una protesta che mette insieme migliaia di cittadini. Nel mirino, finiscono tutti i privilegi non scalfiti dalle misure della manovra di Ferragosto. L’amarezza emerge da numerosi commenti. Tra gli altri: “Vivevo in Inghilterra, dovetti abbandonare tutto per fare il militare e adesso non me lo conteranno nemmeno”. E ancora: “Che fine faranno quei diciotto milioni spesi per riscattare la mia laurea?”.
E la classe politica diventa destinataria della maggior parte delle critiche. “Perché io devo aspettare sempre di più per andare in pensione e a un parlamentare bastano cinque anni, e anche meno, per poter percepire un vitalizio d’oro?”. E poi: “Come al solito loro non pagano: non hanno nemmeno la forza di fare quello che avevano promesso: le provincie non saranno più abolite”. C’è chi entra nel merito della questione, portando alla luce iniquità e ingiustizie: “Faccio presente che il servizio militare fino agli anni 80, durava 18 mesi. Io andrò in pensione un anno e mezzo più tardi dei miei colleghi che non hanno fatto il militare”.
E un duro attacco arriva da Cgil-Medici, che denuncia come l’esclusione degli anni di università dal conteggio dell’anzianità per la pensione “determinerà proprio nei confronti dei medici il maggior taglio che oscilla tra i dieci e i dodici anni, considerando che ai sei anni per la laurea vanno aggiunti dai quattro ai sei anni per la specializzazione”. E si annunciano pesanti ripercussioni anche sugli insegnanti: la riforma, infatti, costringerà 350 mila docenti di scuola media e superiore ad andare in pensione a 65 anni, anziché prima.

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