venerdì 14 Marzo 2025

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Pirati della strada: oltre tre casi al giorno da quando esiste la patente a punti. Ti travolgono e
fuggono via: questo lo stadio di civiltà cui ci ha condotto in pochi decenni l’italietta antifascista.

ROMA – Una decina solo nell’ultima settimana: una strage senza fine. Due anche ieri i pirati della strada che hanno causato gravi incidenti, a Roma e a Rovigo. In quest’ultimo caso con un morto.
Qui il pirata è fuggito dopo aver investito tre persone che camminavano a piedi lungo la strada provinciale 6 all’altezza di Occhiobello, provincia di Rovigo, uccidendo un uomo e ferendone un altro. È rimasta illesa invece la donna che era con loro. I tre stavano tornando, a piedi e in fila indiana, al residence dov’erano ospiti dopo aver trascorso la serata in un locale poco distante. Improvvisamente gli si è parata di fronte un’automobile, che ha investito J.B., ultimo della fila, facendolo finire nel fossato che costeggia la strada. I due amici che erano con lui, invece, hanno fatto in tempo a buttarsi di lato per evitare l’impatto. J.B, 36 anni, era originario di Siracusa ma si trovava da tempo nel Rodigino per lavoro.
E’ l’ennesima sciagura. Allarmanti i numeri che risaltano se diamo uno sguardo al recente passato. Nei 14 mesi del dopo “patente a punti” sono state 762 le fughe dopo un incidente i cui conducenti sono stati identificati e sanzionati da Polizia e Carabinieri. I dati arrivano dall’Asaps, l’Associazione amici della Polizia stradale che, inoltre, precisa: «A questi numeri si devono aggiungere i casi perseguiti dalle Polizie Municipali». Non è tutto. Infatti le statistiche assumerebbero dati ancora più spaventosi se comprendessero anche gli incidenti causati da pirati mai rintracciati dalle forze dell’ordine. In pratica i casi raddoppierebbero. Nessuno, infatti, lo vuole affermare ufficialmente, perché non esistono dati certi, ma sono in molti anche in seno alla Polizia Stradale ad ipotizzare che i casi di piraterie sulla strada, almeno uno su due, non vengano mai scoperti. «A volte non esiste nemmeno un indizio – è la puntualizzazione – è quasi impossibile arrivare ad identificare il pirata». C’è di più. «Aumentano a dismisura soprattutto gli incidenti causati da ignoti con morti e feriti – precisa sempre l’Asaps – Assurda anche la norma che se il colpevole si presenta entro 24 ore scongiura l’arresto». Non è tutto. «Nei nostri dati parliamo solo dei casi in cui i responsabili sono stati identificati, quindi in totale sono molti di più» osserva infatti ancora l’Asaps per bocca del suo presidente Giordano Biserni, che torna ad invocare maggiore severità nelle sanzioni. Secondo l’Associazione «vanno previste le revoche (e non le sole sospensioni) della patente per tutti i casi di recidiva nella guida in stato d’ebbrezza da alcool e sostanze stupefacenti e per le piraterie al primo episodio. Con divieto assoluto di poter ripetere gli esami per almeno 5 anni e conseguenti condanne esemplari». E poi ancora. «Per le omissioni di soccorso, così come sta per fare la Svizzera – sostiene ancora Biserni – dovrebbe essere prevista la confisca del veicolo condotto dal pirata e la successiva rapida vendita con cessione del ricavato alla vittima o alla sua famiglia, come immediata provvisionale». L’Asaps chiede un giro di vite, quindi, soprattutto per prevenire queste tragedie, nella grande maggioranza dei casi causate da un eccesso di alcool o da un abuso di droghe. «Chiedo tolleranza zero in questi casi» aveva tuonato qualche mese fa il ministro dei Trasporti, Pietro Lunardi, una volta conosciuto che gli incidenti e le piraterie stradali, dopo un’iniziale diminuzione con l’introduzione della patente a punti, avevano ripreso a risalire. E aveva promesso: «Dal prossimo autunno si cambia registro».

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