mercoledì 15 Ottobre 2025

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Numero 39. Novembre

 

Hanno annunciato pomposamente un Gran Reset, ma questo è già in atto da tempo: a dettarlo i satelliti e le risorse energetiche, la demografia e i confronti tra potenze continentali.
Viviamo in una crisi – ovvero in un momento di passaggio – e questo si ripercuote in scelte quasi obbligate da parte delle oligarchie per la propria tenuta nella trasformazione, al fine di perdurare a prescindere dai conflitti interni. Gli esiti? Li vedremo. A patto di non incappare in disperanti teorie di “fine della storia” alla Fukuyama.
Intanto le masse, considerate non troppo a torto come stupide, vengono tenute congelate e in stato ansiogeno. Un po’ ovunque le misure “antipandemiche” sono le stesse: da mascherine non sempre utili ma sempre rituali a divisioni regolarmente in tre zone di rischio dove alcune attività economiche vengono paralizzate. Si globalizza il gregge mentre si fanno i conti sui poteri di amministrazione e distribuzione, tra Stati ormai ridotti a prefetture di un ordine più vasto e satrapie regionali e delle grandi città.
L’equilibrio si tiene sull’apparente precarietà. Ovunque si favoriscono guerre civili virtuali che talvolta sfociano in sangue reale. Il terrorismo jihadista s’inserisce beffardo. In tutte le nazioni occidentali gli equilibri politici sembrano impossibili per via di fronti contrapposti il cui conflitto ciarliero si chiude in parità. Dappertutto si avanza quindi con equilibri sostanzialemente affidati a commiassariamenti. La stessa Superpotenza per antonomasia non è esente dal clima della guerra civile, tanto apprezzato dalle Borse.
La massa, considerata scema dalla élite, dimostra che questa ha ragione. Incapace di cogliere anche uno solo dei contenziosi reali e delle partite in gioco, la gente si rifugia o in affidamento totale della propria vita ai potenti o nel più fosco immaginario apocalittico, scoprendo, solo ora, che la libertà è un optional, che chi ha il potere se lo tiene e che in democrazia ci sono i brogli.
Dovevano aspettare l’America per scoprirlo, qui non se n’erano mai accorti…

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