15 Luglio 1099. All’alba Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, comanda l’assalto decisivo a Gerusalemme. La città è difesa saldamente dai musulmani e dagli ausiliari israeliti.Giunge in aiuto del Buglione il genovese Guglielmo Embriaco che fa smantellare parte delle sue navi e con il fasciame raccolto riesce ad innalzare una torre mobile per avvicinarsi alle mura; gli arabi cominciano a scagliare frecce incendiarie contro le pareti di cuoio imbevuto d’acqua della torre, concentrandosi quasi tutti contro di essa.
In risposta i famosi balestrieri genovesi tempestano di dardi i difensori dall’interno del marchingegno, facendoli arretrare dalle mura. E’l’istante in cui l’Embriaco sventola il vessillo col Grifone, segnalando a Goffredo di Buglione il via libera. I suoi uomini salgono le scale appoggiate alle mura e penetrano nella città conquistandola.”… in fra i più industri ingegni / ne’ meccanici ordigni, uom senza pari” Così Torquato Tasso (nell’illustrazione) ricorda l’Embriaco nel canto XVIII della Gerusalemme Liberata.