Il nuovo giro di valzer rischia di proiettare la Cina a garante del Vicino Oriente
La Israel Aerospace Industries (IAI) ha comunicato mercoledì di aver firmato un contratto per l’UAV con la ditta di difesa russa OPK Oboronprom, secondo il dispaccio d’agenzia Ria Novosti, citando un comunicato pubblicato sul sito internet della Società.
Secondo IAI, l’accordo sarà attuato nel 2011.
Il contratto di tre anni, dovrebbe raggiungere i 400 milioni di dollari di valore , è stato firmato alla presenza del ministro russo dell’Industria e del Commercio Viktor Khristenko.
Un funzionario israeliano dell’industria della difesa ha detto che il contratto firmato in Israele martedì permette di assemblare i droni in Russia, secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Ha’aretz sul suo sito web.
L’accordo non è il primo patto militare tra Tel Aviv e Mosca, che sta cercando di aggiornare i propri aerei da combattimento e apparecchi da ricognizione con la firma di contratti con le imprese europee e israeliane.
Come un altro affare da 50.000 mila dollari con la Russia nel mese di aprile 2009, Israele ha consegnato due sistemi Bird Eye 400, otto I View MK150 UAV tattici e due Searcher Mk II UAV multi-missione.
Un secondo contratto, del valore di 100 milioni di dollari è stato firmato anche per l’acquisto di 36 UAV, che devono essere consegnati entro la fine dell’anno.
Inoltre, la Russia e Israele stanno negoziando per stabilire una joint venture 300 milioni dollari per la produzione di UAV.
Nel mese di settembre, Israele ha minacciato di revocare la m aggior parte delle offerte UAV che aveva firmato con la Russia per la decisione di Mosca di fornire missili Yakhont navali alla Siria.
Tutti sono al contempo con tutti e contro tutti. Chi si attenga a schemi di “antagonismi” tra potenze o, più puerilmente, tra Sistema e forze Anti-sistema si sbaglia. In questo momento c’è corsa alla partecipazione alla governance e non esistono ipotesi rivoluzionarie all’orizzonte. E’ nel mutamento delle relazioni e dei rapporti di forza che risiede, implicito, il fattore sconvolgente. Chi lo cercasse in delega, affidandolo cioè a un uomo, a uno Stato, a un partito, a una potenza, farà meglio ad impegnare il suo tempo in modo più fruttuoso.
Chi ha un sogno, una fede, guardi in prospettiva, osservi le potenzialità nei fattori evolutivi e faccia sforzi sovrumaani per favorile. Oppure legga e mediti. Ma non legga quello che trent’anni di post-hobbitismo scalfariano hanno deciso che legga. Sappia scegliere le letture e soprattutto v’immetta uno spirito non malato e privo di complessi d’inferiorità.