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Frattini critica i Giusti

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Devono restituire le alture del Golan alla Siria. Con cui siamo in affari: gli interessi fanno miracoli, anche ruggire i micini

“L’occupazione” delle alture del Golan da parte di Israele costituisce “uno dei principali ostacoli alla pace in Medio Oriente”. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in una conferenza stampa congiunta oggi a Damasco con il collega siriano Walid Al-Moallem, auspicando una ripresa dei negoziati indiretti tra Siria ed Israele che hanno alla base proprio la restituzione del Golan ai siriani.
Il ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, aveva nei giorni scorsi negato la possibilità che Israele restituisca il Golan alla Siria. Durante la conferenza stampa congiunta di stamani, Frattini si é fatto interprete delle posizioni non solo dell’Italia ma dell’intera comunità internazionale, a partire dai principi base fissati dal Quartetto per il Medio Oriente, ed ha spiegato che con Israele l’Italia “utilizzerà, da Paese amico, un argomento che è nell’interesse di Israele stesso: negoziare e risolvere con la Siria il problema dell’occupazione, il problema territoriale e quindi eliminare uno dei principali ostacoli alla pace in Medio Oriente”.
Il titolare della Farnesina ha ricordato che l’ex primo ministro israeliano Ehud Olmert “aveva parlato chiaramente di restituzione” delle alture del Golan ai siriani. Questo, ha sottolineato ancora Frattini, “é il cuore del negoziato”. Il capo della Diplomazia italiana, riferisce il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, nei suoi colloqui di oggi con il presidente siriano Bashar Al-Assad e con il ministro Moallem ha invitato anche la parte siriana ad assumere comportamenti “rassicuranti” che possano favorire la creazione di un clima di fiducia regionale e la ripresa del negoziato con Israele stesso. Negoziato, ha sottolineato ancora Frattini, la cui ripresa l’Italia “auspica fortemente”.
FRATTINI: ASSAD VUOLE CONTRIBUIRE A PACE
“Ho raccolto dal presidente siriano, Bashar Al-Assad, la volontà di contribuire alla pace in Medio Oriente e di collaborare con l’Unione Europea e con l’Italia. Sono messaggi sicuramente rassicuranti”. Lo ha riferito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, dopo aver incontrato stamani a Damasco il capo di Stato siriano in un colloquio che lo stesso titolare della Farnesina ha definito “fruttuoso ed articolato”. Il capo della Diplomazia italiana ha osservato come oggi si apra “una nuova pagina di collaborazione e di relazione politica tra Italia e Siria”. Nel corso dei colloqui di stamani, ha spiegato ancora il ministro, si sono affrontati insieme i temi più delicati per la pace in Medio Oriente e per la stabilizzazione di Afghanistan e Pakistan: “Condividiamo con la Siria – ha rimarcato Frattini – l’importanza che si giunga in tempi brevi ad una pace giusta, onnicomprensiva e duratura per tutto il Medio Oriente”. Il ministro ha quindi osservato che “l’Italia conosce bene il Mediterraneo e il Medio Oriente, ha un rapporto di storica e consolidata amicizia con gli Stati Uniti e può parlare con il governo israeliano affinché si riprenda il negoziato di pace secondo i principi fissati dal Quartetto, dall’iniziativa di pace araba del 2002 e dalla prospettiva della creazione di due Stati per due popoli”. Sul versante più strettamente bilaterale, Frattini ha confermato la volontà di “mantenere massimi livelli di collaborazione economico-commerciale con la Siria”, ed ha riferito anzi che “a settembre sarà convocato il Business Council fra i due Paesi”. Insomma, ha sintetizzato, “siamo d’accordo sulla necessità di mantenere un intenso dialogo politico permanente anche in considerazione dell’importante ruolo che la Siria svolge nella Regione ed anche a seguito del positivo ristabilimento di relazioni diplomatiche tra Damasco ed il Libano, sovrano e indipendente”. FRATTINI: RIPRENDA NEGOZIATO,TURCHIA MEDIERA’
“Il forte auspicio” dell’Italia é che ricominci in tempi brevi il negoziato “almeno indiretto” fra Siria ed Israele, con la Turchia che è pronta a riassumere un ruolo di mediazione. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, in una conferenza stampa congiunta oggi a Damasco con il collega siriano Walid Al-Moallem. I negoziati indiretti tra siriani e israeliani, che hanno come tema principale la restituzione del Golan alla Siria, sono stati congelati dopo la recente azione militare israeliana contro Gaza e complicati ancor di più dalle recenti dichiarazioni del neo ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, che ha negato la possibilità che Israele restituisca le Alture ai siriani. Il titolare della Farnesina ha spiegato che l’Italia, assieme all’Unione Europea ed in coordinamento con l’Amministrazione americana di Barack Obama, è pronta a svolgere un ruolo importante per far ripartire i negoziati in virtù delle sue ottime relazioni con tutti i Paesi della Regione, sia con quelli arabi che con Israele.

SIRIA: ISRAELE SI ERA IMPEGNATO A RITIRARSI DA GOLAN
Nelle trattative indirette mediate dalla Turchia e congelate dopo la guerra a Gaza di tre mesi fa, Israele si era impegnato a restituire alla Siria le alture del Golan. Solamente da questa base può ripartire il negoziato. Lo ha riferito il ministro degli Esteri siriano, Walid Al-Moallem, in una conferenza stampa congiunta oggi a Damasco con il titolare della Farnesina, Franco Frattini. La prima base delle trattative indirette, ha spiegato infatti ancora Moallem, era infatti quella del ritiro israeliano entro i confini del 1967.

Frattini sostiene la Siria. Cosa succede? Semplicemente quelli che accadde in agosto quando difese la Russia: gli interessi fanno miracoli, anche ruggire i micini. Ecco perché certe aperture capitalistiche a sud sono comunque utili alla nostra rigenerazione. Certo, viene in mente un coro da stadio: “alza la voce, coniglio alza la voce!” Ma perlomeno è un abbozzo di ritorno verso linee non del tutto schiavizzate

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