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Furio Bossillo

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Si ripropone di liberare Roma dalle piaghe dei ministeri

“Visto che non si può andare alle elezioni, meglio andare avanti, lavorare e non pensarci più”. Così il leader della Lega, Umberto Bossi, a Paesana, al termine di un comizio, ha risposto a chi lo interpellava sul governo. A chi, poi, gli faceva notare che si sta ragionando su un’ipotesi di maggioranza allargata e gli chiedeva come se la immagina, Bossi si è limitato ad alzare il dito medio.
“La battaglia non è finita, dopo il federalismo inizia subito quella per portare democraticamente i ministeri via da Roma, nelle principali città” ha promesso Bossi a Paesana, seconda tappa della prima giornata della Festa dei popoli, cominciata oggi alla sorgente del Po sul Monviso e che si concluderà domenica a Venezia, dove l’acqua raccolta nel Po verrà versata in laguna. “Mica tutto può stare a Roma – ha sottolineato il Senatur – ci sono anche i nostri ragazzi e i ministeri portano moltissimi posti di lavoro, non capiamo quindi perché non si possono spostare, a Torino, a Milano e a Venezia”.
Magari, senatur, magari! Libera nos a ministerios!
“Abbiamo deciso di cambiare e il cambiamento ora è portare a casa il decentramento. In tutta Europa i ministeri li hanno spostati dalle capitali alle altre città – ha aggiunto – è successo anche a Londra e non è morto nessuno, è venuta un po’ di democrazia in più”.
Sulla questione di governo il Senatur era già intervenuto in mattinata parlando ai militanti radunati a Pian del Re. “La Lega darà il voto a Berlusconi in aula, non lo abbandonerà, manterrà la parola fino alla fine” ha assicurato il leader della Lega. “Non siamo Fini – ha rimarcato – Berlusconi ha mantenuto il patto, ci ha dato i voti per il federalismo e noi manterremo l’alleanza”.
”Il federalismo è pronto e passerà a giorni – ha detto ancora – siamo venuti qui per dirvi questo, preparate i festeggiamenti perché ci sarà una grande festa”. Rivolto ai militanti padani ai piedi del Monviso Bossi ha parlato di riforma ormai alle porte: ”Sembrava impossibile, ci volevano mettere in galera ma poi hanno cominciare a cedere a poco a poco e adesso ormai è fatta. Grazie alla vostra spinta, fratelli padani, Calderoli e io siamo arrivati alla fine, ormai il federalismo è pronto”.

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