L’Onu ha chiesto la scorsa settimana a Israele di congelare la decisione di distruggere diversi edifici arabi nella zona est di Gerusalemme. 60.000 palestinesi, dice l’Onu, rischierebbero in tal modo di restare senza tetto. L’ufficio Onu per il coordinamento delle attività umanitarie spiega che almeno il 28% delle abitazioni degli arabi a Gerusalemme est sono state edificate senza i “necessari permessi” ma che questo dipende dal fatto che il comune concede tali permessi “col contagocce”. La decisione di distruggere tali edifici appare quindi inaccettabile. “Almeno 60.000 palestinesi, sui 225.000 che abitano a Gerusalemme est, perderebbero in tal modo la loro abitazione” dice l’Onu nella nota in cui chiede alle autorità israeliane di rivedere la decisione. Dallo scorso dicembre il sindaco di Gerusalemme è Nir Barkat, esponente politico della destra israeliana. Barkat e la sua giunta nelle ultime settimane hanno deciso centinaia di ordini di demolizione per le abitazioni arabe suscitando un’alzata di scudi tra la comunità locale e le critiche della comunità internazionale.
E CHE DIAMINE, MICA SIAMO ALL’AQUILA! ABUSIVI FORSE, PERICOLANTI NO!
L’ONU CERCA DI FERMARE IL PIANO ISRAELIANO CHE, IN UN COLPO SOLO,
RENDEREBBE I PALESTINESI HOMELESS ED I PALAZZINARI ISRAELIANI REACHESTS.
