martedì 15 Ottobre 2024

Gesù vs Allah?!

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Sostituito Gesù in una canzoncina natalizia, per rispetto a scolari mussulmani. Scoppia lo scandalo: l’Italia non è pronta per l’avvento della società multirazziale…





COMO. Via il nome di Gesù dalla canzoncina per la recita. L’ultimo fulmine dell’Italia multietnica si abbatte sulla scuola «Fogazzaro», alla periferia sud di Como: una maestra è nell’occhio del ciclone per aver cambiato il testo di una canzone dello Zecchino d’oro per non «offendere» due bambini musulmani impegnati nella recita di Natale. La scuola, case popolari sullo sfondo, ha le pareti un po’ scrostate. Un bambino su cinque qui è straniero. Tra gli insegnanti di lettere anche una suora, abito e velo d’ordinanza, docente di Stato con regolare concorso. Da ieri, questa è una scuola nella bufera. Nelle aule, tutte dotate di crocifisso, gli insegnanti ostentano tranquillità e nel salone è in fase d’allestimento l’addobbo per la recita di Natale, che non subirà variazioni di programma. Ma questa è la scuola che ha cambiato «Gesù» in «virtù»: per rispetto a due scolaretti di quinta, è stata cercata un’altra rima nella canzone del coro dell’Antoniano, «Buon Natale in allegria». La Lega è insorta, seguita a ruota dal vescovo e dal sindaco della città. «Innanzitutto non era un canto religioso», si difende il preside, Pasquale Capria. «Nessuno ha toccato “Tu scendi dalle stelle”. Le maestre hanno soltanto proposto a chi non voleva pronunciare la parola Gesù di sostituirla». È stata una bambina, a farsi assalire dal dubbio: «Maestra, ma Alì che cosa deve cantare, che è musulmano?». Alì e il suo compagno ci hanno pensato un po’ su, accogliendo l’idea di trovare un’altra rima. Ieri Capria ha provato a consolare la maestra, 25 anni di insegnamento, accusata dalla «Padania», il quotidiano leghista, di aver cancellato la tradizione cristiana per non far torto ai musulmani. Era in lacrime: «Ha lavorato con tanto zelo, lei e le colleghe, per preparare i bambini – dice il capo d’istituto – si sono sentite tagliare la testa». E lei, preside, come si sente? «Non consento a nessuno di venirmi a spiegare chi è Gesù bambino e che cos’è la tradizione religiosa e la fede cattolica. Mai lese, qui. Questa è una scuola multietnica. Il 20% degli alunni è musulmano, mai un problema di convivenza e grande attenzione ai valori. I musulmani si astengono dall’ora di religione».

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