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Ho visto morire Königsberg.

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1945-1948: memorie di un medico tedesco Edizioni Mursia, 2010, 322 pagine, 19 euro

Nel 1945, in quella che oggi è Kaliningrad, allora Königsberg, capoluogo della Prussia orientale, fu combattuta una delle ultime battaglie della campagna di Russia. Stretta nella morsa dell’Armata Rossa la città fu completamente rasa al suolo dai pesanti bombardamenti, mentre la popolazione civile venne sottoposta a ogni sorta di violenza. Questo diario è l’agghiacciante testimonianza di quei mesi di terrore: l’autore è un medico che, dopo aver portato in salvo moglie e figlia, decide di far ritorno nella sua città, ubbidendo all’imperativo categorico del dovere. Pagine drammatiche in cui vengono descritte in modo dettagliato le inaudite sofferenze del periodo che va dal 4 aprile 1945 al 14 marzo 1948: la lotta quotidiana per la sopravvivenza, la tragedia della fame, l’imperversare delle malattie, la morte degli abitanti rimasti. Ma il tracollo della città non fu solo umano: con la popolazione scomparvero anche il tessuto urbano, l’architettura e ogni traccia di un fiorente passato culturale. Un’antica e nobile città prussiana che diventa tragico simbolo – ancor più di Dresda o Amburgo – delle catastrofi che l’esito della Seconda guerra mondiale ha arrecato alla popolazione e alla cultura europea.
Hans Deichelmann (1906-1951), pseudonimo di Hans Schubert, medico, prima della guerra professore di igiene a Königsberg, dal 1945 al 1948 è stato in forze presso l’ospedale centrale tedesco di Königsberg/Kaliningrad.

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