Quelli che delirano di pericolo fascista sbagliano o vedono meglio di noi?
Tre passi nel delirio? No, molti di più.
Petizioni per far dimettere Marcello De Angelis dalla comunicazione della Regione Lazio in quanto “ex-terrorista”, dimenticando che ha scontato la pena (peraltro assurda), è stato riabilitato, è diventato senatore e deputato e ha operato per la Croce Rossa.
Minacce aventiniane perché Chiara Colosimo, avendo conosciuto un ex Nar, oggi attivo nell’associazionismo di recupero sociale, non potrebbe operare nell’Antimafia! Con quale logica, poi, non lo si spiega.
E campagne per scovare nazisti, razzisti, squadristi, anche all’asilo, da parte di vari agitprop di sinistra, con il megafono da Repubblica di un Berizzi che potrebbe cercare di essere almeno brillante. Per ora non c’è verso, magari si farà.
La scusa della sinistra sconfitta è che in Italia ci sarebbe un governo parafascista da cui proteggere le libertà democratiche. E, visto che non ha argomenti….
Ma non è un fenomeno solo italiano
In Francia sono state vietate tutte le riunioni pubbliche che possano esprimere idee potenzialmente “scorrette” (importante come concetto: è lo stesso con cui venimmo condannati noi imputati di Terza Posizione, ovvero il processo alle intenzioni).
Il ministro dell’interno Darmanin, che deve farsi perdonare un passaggio giovanile all’Action Française è riuscito a vietare una commemorazione dello storico Dominique Venner!
E poi ci sono i deliri russi che superano ogni cosa.
Per il Cremlino l’intero Occidente è nazista e va denazificato
Si mobilita il profondo inconscio delle masse risvegliando il ricordo stalinista, si riesumano commissari politici, s’istituiscono congressi antifascisti internazionali, s’invocano leggi liberticide per la verità storica e la libertà d’espressione ché nemmeno in Olanda o in Israele, vengono ripresi i temi di ottant’anni fa, quando si esortava a uccidere, stuprare, annientare, la belva nazista nella sua tana.
E tutto per loro è nazista: la Ue, la von der Leyen, l’Euro, ma, soprattutto, il gene degli europei.
Delirio puro? Certamente. Eppure…
Eppure hanno ragione.
Come ragione? Non c’è nessun partito fascista, nessun sistema fascista, nulla di nazista nella Ue, quindi hanno torto.
No, sono storti, ma hanno ragione.
Hanno ragione perché il nemico delle sovversioni informi, oscure, è la civiltà eroica, gerarchica, solare, paretcipativa. Oggi di questa resta ben poco, però c’è in potenza, c’è nel dna, c’è nei riflessi condizionati e persino in alcune politiche dell’imperialismo capitalista europeo, anche se contorte e stravolte ma non prive di possibili “effetti collaterali”.
Alcuni dei cacciatori di fantasmi sono effettivamente stupidi e spostati mentali e credono davvero che ci sia un fascismo attivo, sono capaci di “riconoscerlo” nelle curve e nei bar, o di trasformare i Presente in preparazioni di una marcia su Roma.
Ma per chi corrisponde al polo metafisico dell’abisso livellatore, il vero compito è fare tabula rasa della civiltà, della personalità, del gene e delle potenzialità. E in questo hanno ragione loro e torto noi che continuiamo a dirci che tutto è in decadenza e che non si può rigenerare. I nostri nemici hanno più fede di noi: su questo dovremo riflettere anziché darci di gomito e sghignazzare perché il fascismo non c’è.
Essi hanno ragione
perché sono misticamente e fanaticamente saldi nel loro comunismo spirituale e perfino metafisico, il quale pervade l’intero capitalismo attuale che sta realizzando nei fatti Il Manifesto di Marx ed Engels. Hanno ragione perché la forza d’attrito della natura e della cultura li fa impazzire ed è quella che vogliono distruggere, demonizzandola, piegandola e sradicandola. Queste fasciste!
Hanno ragione perché il loro credo, una parodia, è la falsità e devono quindi distruggere ogni verità.
Essi hanno ragione, ma forse non avranno ragione della natura e della cultura.
Essi hanno ragione, noi abbiamo torto perché invece di essere fanaticamente fermi e coerenti, passiamo il tempo a inventare teorie salottiere con cui darci un tono, a tifare per nemici schifosi, o ad accettare le categorie mentali per provare ad essere accettati.
Essi perderanno, sconfitti dalla natura e dalla cultura, ma non da noi. Perché siamo quasi tutti morti da un pezzo, disertori dell’Essere.