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Il diavolo veste Prada

I brend che vincono in Europa

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Ma gli italiani crescono meno della media europea

Quali sono i brand europei che generano maggiore valore? Sono due i fattori principali che contribuiscono a far crescere il valore economico dei marchi: l’immagine e la reputazione. Secondo quanto messo in evidenza dal nuovo report di Brand Finanze Europa 500 2023, il marchio di maggior successo in Europa è Deutsche Telekom, che ha registrato una crescita del 17% arrivando a raggiungere un valore pari a 60,7 miliardi di euro. La compagnia telefonica tedesca ha battuto e superato Mercedes-Benz ed è diventata il marchio europeo con il maggior valore. Il valore dei marchi aumenta, ma è necessario considerare anche i valori sono cresciuti anche per merito (o colpa dell’inflazione).
Brand Finance ogni anno studia ed analizza la forza di attrazione dei 5.000 principali trademark mondiali e ne stima il valore finanziario. Queste analisi portano a pubblicare oltre 100 report, attraverso i quali i brand appartenenti ai vari settori e paesi vengono ordinati per importanza di immagine e reputazione.

I brand che sono cresciuti di più a livello europeo
Ogni anno Brand Finance provvede a stimare il valore monetario dei trademark prendendo in considerazione le business performance ed effettua una competitive analysis tra i marchi dello stesso settore. L’obiettivo è quello di riuscire a determinare quali siano i livelli di forza dei vari marchi e come questi influenzano le scelte dei clienti.
Ad aver registrato una maggiore crescita, quest’anno, in Europa, è Swisscom, che ha ottenuto un punteggio pari a 91,7 su 100: risulta essere il brand europeo più forte, grazie ad un incremento di 2,9 punti. La società ha ricevuto un forte apprezzamento dai consumatori all’interno del loro mercato di riferimento: questo ha portato ad un incremento del valore del brand del 18%, anche se nella classifica complessiva detiene una posizione relativamente bassa: è all’87esimo posto, mentre nel 2022 era al 93esimo.
Discorso diverso, invece, per Deutsche Telekom e gli altri principali brand europei, che sostanzialmente non hanno registrato dei miglioramenti.

Andando a confrontare i principali 100 brand mondiali, con i principali 100 europei e quelli italiani si scopre che, quelli del vecchio continente, sono cresciuti, anno su anno, del 15%, del 12% quelli italiani. Quelli di maggior valore a livello mondiale – che sono quasi tutti americani – hanno registrato una crescita dell’8%. Questi incrementi sono stati determinati, nella maggior parte dei casi, da un aumento del fatturato, ottenuto grazie da una buona gestione del brand nel corso degli ultimi anni e, almeno in parte, da un aumento dei prezzi.
L’incremento del valore dei brand presenti nella Global 500, nella Europe 500 e nella Italy 100, vista la sostanziale stabilità della forza di attrazione, è in buona parte dovuto all’incremento dei prezzi dovuto all’inflazione – spiega Massimo Pizzo, Senior Consultant di Brand Finance -. Il mancato rafforzamento e il contestuale aumento di valore medio dei brand presenti nella Global 500, nella Europe 500 e nella Italy 100 devono suonare come un campanello di allarme per le marche che rischiano di perdere attrattività se non sono sufficientemente forti da tenere agganciati i clienti in fase di aumento dei prezzi.

I brand che crescono di più a livello europeo
Ma quali sono i brand che crescono di più a livello europeo? In testa alla classifica c’è Nespresso seguito da Lamborghini. Nella top ten dei marchi europei che crescono di più troviamo anche A2A, che ha aumentato il valore generato dalla reputazione e dall’immagine del 92%.
Tra i brand che crescono molto bene a livello europeo troviamo molti marchi presenti in Italia:

Unicredit;
Prada;
Decathlon;
Rolex;
Chanel;
Armani;
Maserati;
Conad.

I più importanti marchi italiani
Nella classifica in cui viene valutato il valore dei brand, come sono messi i marchi italiani? Tra i primi 50 della classifica europea ne troviamo (tra parentesi indichiamo la loro posizione):

Gucci (17);
Enel (40);
Eni (45).
La presenza relativamente ridotta dei brand italiani nelle classifiche internazionali di Brand Finance – spiega Massimo Pizzo – dipende dalla dimensione medio piccola delle nostre imprese e quindi dalla ridotta capacità di investire sul branding e di generare business comparabile con quello delle altre nazioni con cui ci confrontiamo normalmente.

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