Oltre seicentomila universitari fuori sede partono senza alloggio
IL MERCATO immobiliare degli affitti per gli studenti fuorisede non va in vacanza: anzi, proprio nei mesi estivi si moltiplicano le richieste per una sistemazione abitativa “purchessia” nelle città universitarie in vista del nuovo anno accademico, ormai alle porte. Che si tratti di matricole alle prime armi o “veterani” fuoricorso non importa: l’esercito degli universitari-affittuari deve riuscire a districarsi in una vera e propria giungla fatta di annunci-civetta, contratti non registrati, agenzie immobiliari fai-da-te e canoni esosi. In questa lotta quotidiana per la ricerca di un tetto-a-prezzo-modico gli “aspiranti inquilini” devono fare i conti con la carenza di posti-letto messi loro a disposizione in strutture convenzionate (residenze, collegi e studentati): l’istantanea scattata dai tecnici del Ministero dell’Università il primo giugno di quest’anno è desolante e certifica che a fronte di un esercito di 702.412 studenti fuorisede i posti-letto a disposizione sono soltanto 46.834 (Fonte dati: Miur – Direzione Generale per lo Studente e il Diritto allo Studio). Un rapporto di 1 a 15: per ogni studente che riesce a entrare ben quattordici restano fuori e devono cercare ospitalità altrove.
Un problema oggettivo che rischia di incidere negativamente sugli atenei, specie per quanto riguarda le immatricolazioni: una città troppo cara e poco a-misura-di-studente tiene lontana una larga fetta di potenziali iscritti che le università cercano di contendersi a suon di offerte “generaliste”, come quella di esonerare dalle tasse i diplomati con 100 alla Maturità. Per attrarre i fuorisede, però, gli atenei e le aziende per il diritto allo studio ultimamente si stanno dando da fare anche con azioni mirate che perseguono un duplice obiettivo: da un lato facilitare la ricerca di un alloggio che garantisca uno standard minimo di comfort e sicurezza; dall’altro combattere la piaga degli affitti in nero.
“Bollino blu” a Palermo. L’ateneo palermitano ha emanato un bando da poco scaduto rivolto a proprietari di case ma anche ai titolari di hotel e residence per offrire una sistemazione di qualità – con regolare contratto e prezzo calmierato – ai fuorisede. Gli alloggi, certificati con una sorta di “bollino blu” dovranno essere ubicati in zone ben collegate con le strutture universitarie e avere in dotazione un pacchetto di servizi ad hoc, come il collegamento a internet e la lavanderia. Un’iniziativa pensata per gli studenti che potrebbe tornare utile al mercato immobiliare e all’economia cittadina, garantendo il tutto esaurito anche nei periodi di bassa stagione con ricadute positive sui consumi.
Cerco-alloggio a Lecce. L’Università del Salento e il Comune di Lecce hanno deciso di adottare il progetto Cerco-alloggio, promosso dall’Udu locale e partito in via sperimentale già lo scorso anno: l’obiettivo è creare e consolidare un database di immobili “in regola” per essere affittati ai fuorisede. Le strutture, infatti, dovranno possedere un insieme di requisiti minimi per ottenere l’idoneità, in base alla legge n. 431/1998 che regola i contratti di locazione ad uso abitativo. Accanto a uno sportello di consulenza “fisico” ci sarà anche un forum online per dare una mano nelle ricerche “a distanza”: una buona notizia per i circa 7mila studenti fuorisede, che nel 65% dei casi – secondo una recente indagine della cooperativa “Lecce città universitaria” – pagano “in nero” l’affitto al proprietario di casa. Per un immobile spesso al limite dell’abitabilità.
Toscana, una guida ad hoc. “Affitti per studenti” è l’opuscolo gratuito di 48 pagine realizzato dall’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio della Toscana per supportare i fuorisede degli atenei di Firenze, Pisa e Siena alla ricerca di un alloggio. Un vero e proprio vademecum – disponibile anche online in formato elettronico – che fornisce informazioni sulle diverse tipologie dei contratti d’affitto, sui diritti degli inquilini-studenti, sulle agevolazioni fiscali e, in appendice, presenta un glossario essenziale e un quadro normativo di base. La Regione Toscana, peraltro, rappresenta uno dei principali poli attrattivi di studenti fuorisede: quasi il 74% degli iscritti all’università proviene da un’altra città.
Misure antievasione. Le università di Padova e Cagliari hanno recentemente sottoscritto un accordo con l’Agenzia delle Entrate per smascherare quegli studenti che, dichiarando il falso, ottengono vantaggi e benefici (come borse di studio o posti letto) a discapito dei loro colleghi onesti che ne avrebbero realmente bisogno. Una misura volta a contrastare il circolo vizioso che incrementa il mercato degli affitti in nero e l’evasione fiscale. Gli studenti dell’ateneo patavino che presenteranno richieste di agevolazioni contributive a vario titolo – oggi pari a circa il 50% degli iscritti – sono avvisati: le loro dichiarazioni saranno incrociate con le informazioni contenute nell’anagrafe tributaria, non più a campione ma in maniera più serrata e sistematica, per evidenziare subito eventuali anomalie. Nel capoluogo sardo a chiedere un inasprimento dei controlli sono stati proprio gli studenti penalizzati ingiustamente, evidentemente stanchi di vedersi superati in graduatoria da colleghi-figli-di-evasori-fiscali titolari, anno dopo anno, di benefici non dovuti.