“Risarcimenti sono stati stabiliti per i parenti delle vittime, l’Anpi, i Comuni interessati, la Provincia di Modena e la Regione Emilia Romagna. L’ANPI NON ESISTEVA ANCORA AL TEMPO DEI FATTI, QUINDI A RIGOR DI LEGGE NON AVREBBE SUBITO ALCUN DANNO NE’ MATURATO DIRITTO A RISARCIMENTO ALCUNO, MA SIAMO TUTTI FELICI PERCHE’ GLI EROICI PARTIGIANI, ANZI I NEO-PARTIGIANI DELL’ANPI MERITANO I SOLDI DEGLI SPORCHI VECCHI NAZISTI.
La nostra cittadina pagò il suo tributo con 24 civili, praticamente la frazione perse tutto e l’eccidio lasciò intere generazioni nella miseria più completa. CERTO, IN ALTRE ZONE D’ITALIA LE TRUPPE MAROCCHINE STUPRARONO 3000 DONNE, 1000 UOMINI E NE UCCISERO A DECINE IMPALANDOLI… A DRESDA SI BOMBARDAVANO DONNE E BAMBINI INERMI, MA VOGLIAMO PARAGONARE I FATTI? GLI STUPRATORI MICA ERANO CATTIVI, ERANO BRAVI RAGAZZI COGLI ECCESSI TIPICI DELLA GIOVENTU’!
I familiari delle vittime hanno atteso pazientemente per ore nello spazio riservato al pubblico nell’aula del tribunale militare di Verona , CHE VENISSE PRONUNCIATA SENTENZA DI CONDANNA PER OTTENERE UN BEL RISARCIMENTO A 5 O 6 ZERI PER LA MORTE DI PERSONE CHE (FIGLI ESCLUSI) NON HANNO MAI CONOSCIUTO E CON LE QUALI NON V’ERA ALCUN LEGAME AFFETTIVO.
Hanno ascoltato in silenzio la sentenza letta alle 21 dal presidente Santoro. “Una sentenza storica – ha detto Italo Rovali, presidente dell’Associazione Vittime di Cervarolo (Reggio Emilia) – ritengo che le testimonianze che abbiamo fornito siano state determinanti. Siamo stati forti, non abbiamo mai mollato e la nostra tenacia ha vinto; PERO’ IN VERITA’ SAPEVAMO FIN DA PRINCIPIO CHE AVREMMO VINTO, ABBIAMO DOVUTO COMUNQUE IMPEGNARCI PER ATTRIBUIRE AL PROCESSO UN MINIMO DI FORMA..”