martedì 8 Ottobre 2024

Il rigore secondo la Ue

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altAncora centinaia di milioni buttati per finanziare nomenklature

Dei circa 250 milioni di euro stanziati  dalla Commissione europea per la realizzazione di 210 progetti Life+ a tutela della natura e della politica ambientale, ben 94,2 milioni, pari a circa il 40% del totale, sono stati assegnati all’Italia, che ha visto così accettate 56 iniziative in materia. Nell’ambito del Fondo europeo per l’ambiente, “il programma Life+ continua a finanziare progetti innovativi e di grande qualità, che presentano un importante valore aggiunto per l’Ue”, ha dichiarato il commissario all’ambiente Janez Potocnik.
I progetti vincitori che saranno cofinanziati dall’Ue, infatti, “contribuiranno anche a sensibilizzare i cittadini europei sulle principali sfide ambientali, tra cui la perdita della biodiversità, la scarsità delle risorse idriche e i cambiamenti climatici”, ha sottolineato il commissario. Tre sono le aree principali di azione in cui si suddividono i progetti.
“Natura e biodiversità”, per un totale di 84 progetti con 224 milioni di euro di cui 124 finanziati dall’Ue, ha visto riconoscere la validità di 15 iniziative italiane cofinanziate per 28,8 milioni di euro. Tra queste, “Arctos” del Parco nazionale dell’Abruzzo su orsi e allevamenti, e “Coornata” del Parco nazionale della Majella per la salvaguardia del camoscio appenninico.
Poi nella sezione “Politica e governance ambientale”, dove su 116 progetti pilota da 178 milioni di euro a cui l’Ue contribuisce con 120 milioni, ben 40 sono targati Italia per finanziamenti Ue complessivi pari a 64,4 milioni di euro. Tra questi, “Waste-less in Chianti” della Provincia di Firenze sul consumo sostenibile, “Gaia” del Comune di Bologna su cambiamenti climatici e qualità dell’aria, “Eco-cluster” del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, ma anche “Sumflower” dell’Universita’ di Genova, “Sun eagle” della Seconda università degli studi di Napoli e “Green innovation” del Politecnico di Milano.
Infine, la categoria “Informazione e comunicazione”, dove su appena 10 progetti selezionati da Bruxelles per un importo complessivo di 12,9 milioni di euro di cui 6,3 di provenienza comunitaria, uno e’ italiano e riguarda l’Acquario di Genova, che riceverà da solo un milione di euro per realizzare il progetto “Fish scale” per far conoscere le specie ittiche commestibili trascurate e prevalentemente locali.
La Ue sceglie il rigore. Ma non rinuncia a finanziare nomenklature politicamente corrette cui distribuire fondi secondo la logica classica del mangia mangia democratico. Un mangia mangia che alimenta ovunque strutture di filtro che diventano così custodi del tutto. Fin qui tutto squallidamente normale, ma c’è anche da sospettare che dietro la copertura dell’educazione ecologica queste nomenklature l’aiuteranno in futuro a promuovere i gruppi  che vuole promuovere e a scompaginare ancor più la libera iniziativa.
Potrà finire così: dalle associazioni ecologiche doc scaturiranno proposte di regolamentazioni su produzioni e prodotti; quindi quello che potrà apparire come un “necessario” e inaggirabile brevetto ecologico diventerà elemento di ricatto e di esclusione e favorirà i macro oligopoli.
Il denaro pubblico distribuito in sovvenzioni avrà un ritorno: favorirà i macro gruppi privati a discapito dei piccoli e medi imprenditori e produttori.
Comunismo e capitalismo avanzeranno in coppia, mano nella mano.

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