sabato 14 Dicembre 2024

Immortalata la stella che muore

Le convulsioni della supergigante

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Per la prima volta è stato possibile scattare un ‘primo piano’ di una stella che si trova al di fuori della Via Lattea: protagonista di questo successo è l’astro noto con la sigla WOH G64, una gigante rossa distante 160mila anni luce e con una massa 2mila volte quella del nostro Sole, che si trova ormai alle battute finali della sua esistenza (in foto).
Il risultato, pubblicato sulla rivista Astronomy and Astrophysics, si deve al gruppo di ricerca guidato dall’Università cilena Andrés Bello, che ha utilizzato il Very Large Telescope Interferometer (Vlti) dello European Southern Observatory, nel deserto cileno di Atacama.

Il Vlti è una sorta di telescopio virtuale perché combina la luce raccolta da 4 dei telescopi che formano il Very Large Telescope (Vlt), ottenendo immagini super-dettagliate.
La stella WOH G64 si trova nella Grande Nube di Magellano, una delle galassie satelliti della Via Lattea, ed è nota agli astronomi da decenni, ma solo adesso, con lo sviluppo degli strumenti di seconda generazione del Vlti, i ricercatori guidati da Keiichi Ohnaka sono riusciti ad ottenere un vero e proprio ritratto che mostra le caratteristiche di questo oggetto celeste.

Le nuove osservazioni rivelano una stella circondata da un guscio di gas e polveri dalla forma allungata, simile a quella di un uovo. Nelle fasi finali della loro vita, infatti, le supergiganti rosse come questa perdono i loro strati esterni in un processo che può durare anche migliaia di anni. L’immagine, messa a confronto con quelle molto più sfocate e distanti ottenute negli anni passati, mostra inoltre che WOH G64 si è molto affievolita, e ciò potrebbe indicare che non manca molto al momento in cui si trasformerà in una supernova.
Mentre la stella diventa più debole, però, scattare altre foto ravvicinate diventerà sempre più difficile, anche per il Vlti: la speranza è dunque riposta nei nuovi aggiornamenti pianificati dall’Eso per la strumentazione del telescopio.

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