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In attesa che qualcuno invada la Siria

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i partigiani sbandano ovunque e provano con i ricatti

 

• Anche ieri, 4 ottobre, le Forze Armate siriane hanno contrastato i gruppi terroristici armati in molte località della Siria, prendendo di mira i covi dei terroristi tramite diverse operazioni, che hanno portato all’uccisione di molti criminali e a numerose perdite nelle fila delle bande armate.

• Ad Aleppo è stato ripulito dai terroristi mercenari il quartiere di Dawar as-Sakhour. Nel quartiere di Midan, tre ragazze sono state colpite da un colpo di mortaio sparato da un gruppo terroristico.

• Nella periferia di Damasco, a Qudseyya, le Forze Armate hanno liberato otto civili che erano stati rapiti da bande armate.

• Sempre nella periferia di Damasco, nel villaggio di Haama, in un blitz effettuato dalle autorità competenti, un’unità dell’Esercito ha scoperto un covo di terroristi, riuscendo a catturare alcuni membri e ad ucciderne altri. Nel blitz è stato ritrovato anche un ospedale da campo ed è stata sequestrata un’automobile carica di ordigni esplosivi.

• Le unità del Genio hanno disinnescato 15 ordigni esplosivi piazzati ad Haama da bande terroristiche, ognuno del peso di 50 chilogrammi.

• Nella periferia di Deraa, a Msaifra, sono stati arrestati numerosi criminali che terrorizzavano i residenti compiendo furti e omicidi a sangue freddo.

• Il Sottosegretario degli Affari Esteri iraniano per gli Affari Arabi e Africani, Hussein Amir Abdul Lahian, ha condannato gli attacchi terroristici che si sono verificati nella città di Aleppo, che hanno causato la morte di decine di persone e il ferimento di numerose altre, esprimento il suo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime. Il Sottosegretario ha dichiarato che simili efferati crimini rilettono la debolezza e l’incapacità dei gruppi terroristici di raggiungere i loro scopi distruttivi, aggiungendo che ciò invece contrasta nettamente con la ferma determinazione del popolo siriano, facendo infine notare che i sostenitori stranieri e i fornitori di gruppi armati terroristici sono complici di questi crimini.

• Il funzionario iraniano ha detto che questi atti criminali corroborano la determinazione del popolo siriano a preservare i principi della resistenza, sottolineando la necessità di giungere a una soluzione pacifica della crisi in Siria.

• “Il mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione dipende dall’impegno dei paesi vicini della Siria e dal controllo delle sue frontiere,” ha infine affermato il Sottosegretario degli Affari Esteri iraniano.

I ribelli siriani minacciano di uccidere gli iraniani rapiti ad agosto se l’esercito siriano non si ritirera’ entro 48 ore dall’area del Ghuta orientale, nella provincia di Damasco, teatro di battaglie e di bombardamenti lealisti. “Abbiamo dato al regime 48 ore a partire da ieri per ritirarsi completamente dalla zona, ha spiegato Abul Wafa, comandante del Consiglio militare rivoluzionario nella provincia di Damasco. “Abbiamo anche inoltrato un’altra richiesta, segreta, al regime. Se non ci sara’ una risposta adeguata cominceremo ad uccidere gli ostaggi”, ha aggiunto l’ufficiale. Il 5 agosto 48 cittadini iraniani furono sequestrati dai ribelli mentre viaggiavano a bordo di un autobus

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