sabato 21 Giugno 2025

In Italia non tutto è in calo

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Aumentano i detenuti… un terzo oltre la capienza, in condizioni climatiche infernali

Il sovraffollamento record nelle carceri italiane ha toccato questa mattina quota 63.789 detenuti (di cui 20.649 stranieri), contro un limite ‘tollerabile’ di di 63.702 e una soglia regolamentare di 43.201. Il caldo torrido estivo e la mancanza di spazio hanno indotto il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ad alzare la guardia: in questo periodo ogni giorno sono quotidianamente una trentina le carceri dove si protesta. Per ora si tratta solo di sciopero del vitto e battitura delle sbarre da parte dei detenuti, ma la situazione è, per ammissione del Dap, “altamente critica”.
Proprio per questo il capo del Dap, da Franco Ionta, ha deciso di istituire un sistema di monitoraggio, vale a dire un gruppo di lavoro composto da sei persone (due magistrati, un dirigente penitenziario, un ufficiale giudiziario e due poliziotti penitenziari), con il compito di verifica e proposta, anche attraverso visite negli istituti. Nel frattempo, vista anche la protesta degli agenti penitenziari (le principali sigle hanno manifestato oggi a Bologna contro una situazione ‘drammatica’ e una carenza di organico di 5mila unità), Ionta ha deciso di convocare i sindacati per il 20 luglio prossimo e allo stesso tempo ha inviato a tutti i provveditorati una circolare dando indicazioni su come far fronte ai disagi del cado estivo. Nel documento di sedici pagine Ionta suggerisce di individuare “spazi detentivi a gestione ‘aperta’ – con limitate ricadute quindi sul contingente da impiegare per il controllo e la sicurezza – cui assegnare detenuti di minore pericolosità”.
Questi andrebbero in cella solo per dormire, mentre per il resto della giornata starebbero più che altro “nelle aree e nei luoghi destinati ad attività sportive e ricreative”. Oltre ad un aumentato acquisto di ghiaccio, la circolare prevede che sia potenziato “il servizio di fruizione dell’aria e dei ‘passeggi’, facendo presente al riguardo – scrive Ionta – che nessuna asserita esigenza del personale potrà giustificare e comportare una contrazione del tempo” per questo servizio. In carcere, si sa, il rischio di suicidi o gesti autolesionistici aumenta d’estate. Gli agenti – sollecita il capo del Dap – dovranno essere ben attenti a che i detenuti non acquistino scatolame di latta o metallo, che i fornellini siano regolamentari e che i tossicodipendenti siano tenuti sotto controllo. A questi ultimi, in particolare, dovrà essere garantita la somministrazione di farmaci sostitutivi, in particolare il metadone. Tra la trentina di istituti dove è in corso la protesta ci sono quello di Lanciano (7 giorni di battitura delle inferriate), Napoli Secondigliano, Reggio Emilia, Rebibbia reclusione, Genova-Marassi, Como, Ascoli Piacenza, Saluzzo, Catania, Palermo, Pisa, Verona e Venezia. Si tratta di proteste che durano pochi giorni e che poi, come in una sorta di ideale staffetta, proseguono in altre carceri.

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