venerdì 4 Ottobre 2024

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Aveva promesso che avrebbe lasciato tutto ai suoi dipendenti e così ha fatto.
Piero Pittaro, imprenditore friulano scomparso a 89 anni il 24 marzo, ha deciso di lasciare la maggioranza della sua azienda vinicola, fondata all’inizio degli anni 70, ai suoi 9 fidati collaboratori.
A prendersi cura dell’azienda saranno ora lo storico enologo e braccio destro di una vita, il perito agrario, la contabile, l’addetto commerciale, gli uomini di cantina e di vigneto. Una donazione vera e propria che, all’apertura del testamento, ha sorpreso gli interessati, tutte persone della zona di Codroipo (Udine), che lavorano alla Vigneti Pittaro di Codroipo da oltre 10 anni. A breve costituiranno una nuova società. La parola d’ordine è continuità e valorizzazione del marchio, che resta friulano, con 85 ettari di vigneti tra proprietà e affitto nelle Grave del Friuli, 300mila bottiglie vendute ogni anno, 100mila delle quali di spumante e altre 200mila di vini fermi bianchi e rossi, con una quota di export pari al 35, 40% e destinazioni privilegiate gli Stati Uniti, Singapore e Ue.
“Quando facevamo qualche controllo nei vigneti o le prove in cantina ci diceva, ogni tanto in lingua friulana, ‘Us lassi dut a vualtris’ (‘Lascio tutto a voi’), ma francamente pensavamo che Piero scherzasse – racconta ai quotidiani Stefano Trinco, l’enologo del gruppo che è anche presidente della Doc Friuli – da parte nostra c’è grande emozione, oltre a un doveroso ringraziamento. E sicuramente l’impegno e la consapevolezza di portare avanti in prima persona l’azienda”. A cominciare dal lancio di quella che era stata una delle ultime idee del patriarca Piero: la creazione di uno spumante Blanc de Noir, naturalmente realizzato con il metodo classico, che è l’impronta aziendale, da uve esclusivamente Pinot nero.

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