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Tempi Moderni
Tappa di avvicinamento alla Siria PDF Stampa E-mail
Scritto da repubblica.it   
Domenica 26 Settembre 2004 01:00

Si diceva: dopo l'Iraq, l'Iran e la Siria. E così Israele inizia a lanciare qualche pietra nascondendo la mano. Non aspetta altro che la risposta della Siria e degli islamici ai suoi attacchi terroristici, poi darà l'ordine e gli Usa interverranno con un'altra guerra preventiva.

DAMASCO - Un alto dirigente del gruppo estremistico palestinese Hamas è rimasto ucciso nell'eplosione della sua automobile a Damasco in Siria. L'estremista ucciso è Izzedin Shiekh Khalil, dirigente insieme con Imad al Alami della base a Damasco del Movimento per la resistenza islamica. Un portavoce di Hamas, che a Beirut ha confermato l'uccisione, non ha dubbi su chi abbia confezionato l'ordigno che oggi, nella capitale siriana, ha ucciso il suo dirigente: "E' stato Israele".

Durissime le reazioni da Damasco: "Questo atto di
terrorismo - ha detto una fonte ufficiale del regime siriano, ripresa dall'agenzia ufficiale di informazione Sana - rappresenta uno sviluppo grave, di cui Israele porta la responsabilità, poichè sottolinea la sua intenzione di scuotere la sicurezza e la stabilità nella regione". L'attentato dei servizi segreti israeliani, aggiunge la fonte ufficiale siriana, è stato compiuto "in un momento in cui vengono effettuate iniziative internazionali e regionali intese a ridurre la tensione" delMedio Oriente

Dalla sede di Gaza del Movimento per la resistenza islamica è partito un vero e proprio atto di accusa nei confronti dello Stato ebraico: "L'attentato è un crimine codardo del sionista Mossad". Parole accompagnate dalla promessa di attentati in Israele. E, anche, da minacce di colpire "obiettivi isareliani all'estero".

Intanto il ministro per la sicurezza interna di Israele Gideon Ezra si è rallegrato oggi della notizia, ma ha affermato di "non sapere nulla" di possibili responsabilità dello stato ebraico nell'attentato. "Ne sono lieto" ha detto Ezra ai cronisti, aggiungendo però di "non sapere nulla in proposito".

Khalil era stato espulso da Israele 12 anni fa. Secondo un rapporto diramato dal dipartimento di Stato americano nel 1997, dirigeva insieme con Imad al Alami la base di Damasco di Hamas e da lì avrebbe ordinato diversi attentati contro obbiettivi israeliani. L'attentato in cui è morto è stato compiuto nel quariere al Zahraa della capitale siriana.
 
Odiosa bufala PDF Stampa E-mail
Scritto da tgcom.it   
Sabato 25 Settembre 2004 01:00

Ma quale arresto dei carcerieri delle due italiane!? Era solo una bufala che si è voluto far circolare. A compiere l'arresto erano stati gli americani ed essendo probabilmente loro la fonte, tutti ci chiediamo: perchè dare notizie false? Ma non è la prima volta che accade. Il gioco è sempre lo stesso: dichiarazioni bomba e susseguente smentita. Lo scopo? Arricchire lo spettacolo globale in Iraq e spostare l'attenzione dai crimini commessi quotidianamente dai "liberatori".

Nessuna relazione tra le persone arrestate nel blitz americano e gli ostaggi italiani. Lo dice il comando della forza multinazionale in Iraq. Una doccia fredda su quanti speravano che i due arrestati fossero i carcerieri delle due Simone e la liberazione delle ragazze italiane potesse così essere più vicina. Anche la Farnesina aveva dimostrato molta cautela dopo la diffusione della notizia da parte della tv Al Arabiya.

Siè aperta quindiuna nuova giornata di angoscia per la sorte delle due volontarie italiane dopo che le speranza accese dalla notizia sulla cattura di due presunti carcerieri sono state gelate da una smentita. Nella notte, infatti un comunicato diffuso dalle forze della coalizione a Baghdad ha precisato che "le informazioni sull'arresto di due uomini operato dalle forze americane non
sono da mettere in alcun modo in correlazione con le due donne italiane tenute in ostaggio".

"La forza multinazionale sa che non vi sono connessioni tra i due prigionieri e il luogo o le condizioni delle italiane - si legge ancora nella nota - ulteriori informazioni saranno fornite appena disponibili".Del resto era stata accolta dagli osservatori e dal governo italiano con molta cautela la notizia diffusa dalla tv satelittare Al Arabiya secondo cui il capo tribù iracheno Hatem Mutni al Awad e il figlio Uday, catturati dopo uno scontro a fuoco con le forze Usa, sarebbero stati i carcerieri delle due Simone.

 
Allora anche Fini e Veltroni inquinano ? PDF Stampa E-mail
Scritto da Corriere della sera   
Sabato 25 Settembre 2004 01:00

Le flautolenze del bestiame contribuirebbero all'effetto serra. In Nuova Zelanda istituita una tassa contro le emissioni di gas intestinale degli animali. E anche questo aiuta gli Usa a ritardare la firma per i protocolli di Kyoto.

SYDNEY - I gas emessi da bovini e ovini, per flatulenza ed eruttazione, contribuiscono in modo consistente all'aumento dell'effetto serra. Questo è quanto sostiene un gruppo di scienziati australiani e, per contrastare tali emissioni nell'atmosfera, gli studiosi hanno elaborato un apposito vaccino. Bovini e ovini, che ammontano nel mondo rispettivamente a 1 miliardo e 57 milioni di capi e 1 miliardo e 300 milioni di capi, "producono", anche se sembra strano, un quinto di tutte le emissioni globali di metano, sostanza che insieme ai gas di combustione (in particolare l'anidride carbonica) costituisce la più seria minaccia al clima del nostro pianeta.

VACCINO - Per questo, come riportato dalla rivista britannica New Scientist, gli studiosi dell'ente federale di ricerca Csiro ritengono fondamentale l'importanza del loro vaccino allo scopo di proteggere la Terra dal progressivo innalzamento della temperatura. Il vaccino agirebbe contro tre specie di microbi che producono metano nello stomaco delle pecore e delle mucche e, nelle sperimentazioni condotte, avrebbe ridotto la produzione del gas dell'8%. Per ora il vaccino sarebbe in grado di agire soltanto contro questi tre specifici microbi, ma gli studiosi australiani contano di estenderne l'azione ad una buona parte degli altri microbi, che insieme sono responsabili dell'80% delle emissioni di metano dagli ovini.

EFFETTO SERRA - Il gas metano è 23 volte più potente del CO2 (anidride carbonica), in termini di volume, nella capacità di intrappolare il calore del sole, ed è responsabile di un quinto dell'incremento dell'effetto serra negli ultimi 200 anni. Oltre che dal bestiame, il gas viene disperso nell'atmosfera dall'agricoltura, dai movimenti di terra, dalle miniere e terre umide naturali. La riduzione di emissioni di metano rientra nelle clausole del Protocollo di Kyoto, fortemente voluto, tra gli altri da Australia e Nuova Zelanda.

TASSA ANOMALA - La Nuova Zelanda, in particolare, è particolarmente attiva nella battaglia alle emissioni di metano in campo agricolo. Data la consistenza presenza di bestiame, il paese conta ben 9 milioni di bovini e 46 milioni di ovini, quest'anno il governo ha introdotto una tassa sugli allevatori, prontamente soprannominata 'tassa sui rutti". La tassa prevede il pagamento di 60 centesimi di euro l'anno per ogni bovino posseduto ed 8 per pecora. Gli introiti, che un rapido calcolo permette di prevedere intorno ai 5 milioni di euro, serviranno a finanziare la ricerca necessaria perché la Nuova Zelanda possa conseguire gli obie

 
Parola d'ordine: scioccare PDF Stampa E-mail
Scritto da ansa   
Sabato 25 Settembre 2004 01:00

Con le immagini delle decapitazioni pubblicate sui giornali si vuole creare un forte pathos nel pubblico. Di fronte a quelle scene crude il lettore non può che disgustarsi e che identificare la resistenza irachena con quelle bestialità. Eppure tali atti avvantaggiano i nemici del popolo iracheno. Ci sorprenderemmo nello scoprire chi c'è dietro a queste barbarie. Siamo anche sicuri che i giornali si guarderanno bene dal pubblicare le foto dei bambini iracheni con le braccia mutilate dalle bombe "intelligenti" americane

ROMA, 25 SET - Si infuoca la polemica sulle foto delle decapitazioni in Iraq, pubblicate dal 'Foglio'. Politici divisi tra favorevoli e contrari. La 'macabra pubblicazione', per Italia dei Valori, 'contribuisce ad amplificare la campagna di terrore voluta dal terrorismo', dice il responsabile del partito, Felice Belisario. 'Scelta coraggiosa', per il ministro Gasparri. Marco Rizzo (Pdci): operazione di 'cattivo gusto' che 'non aiuta ne' le italiane rapite ne' il tentativo di portare la pace'.
 
Buone notizie per Rauti PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Mercoledì 22 Settembre 2004 01:00

Si sposta in avanti l’età terminale. Il 29% degli over 85 risulta in grado di far tutto da solo. Qualche animale politico da nomenklatura vi si allena da tempo immemorabile: così, persa la Fiamma e consultate le statistiche sulla senilità, il baldo Pino non dispererà

Nonni italiani in salute, felici, ma fragili. Anziani solo per modo di dire perche' la terza eta' si sposta sempre piu' avanti. Prevale una positiva percezione della salute e del proprio benessere negli italiani sopra i 65 anni intervistati dal Censis per una ricerca condotta per l'Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali. Autonomi e ottimisti sono molto differenti dallo stereotipo dell' anziano di pochi decenni fa. I 65-69enni giudicano 'buono o ottimo' il proprio stato di salute nel 64% dei casi, sono in grado di fare tutto da soli (l'83,3%), non sono per lo piu' affetti da malattie (47,1%) e si dichiarano 'felici' nel 77,1% dei casi. Le cose cambiano, come e' naturale, con l'andare avanti con l' eta': gli over85 sono in grado di fare tutto da soli nel 29% dei casi, sono condizionati nella mobilita' da ostacoli (55,9%) e da patologie gravi (il 25% da malattie molto gravi ed il 28% da patologie di una certa gravita' ma curabili) e affermano di 'sentirsi felici' nel 46,5% dei casi. ATTIVI E SALUTISTI - I due terzi dei ultrasessantacinquenni fa qualche cosa per curare la propria persona: il 54,1% degli over65 cerca di passare molto tempo all'aria aperta, il 19% tenta di trascorrere brevi periodi di vacanza, il 10,2% pratica attivita' sportive e attivita' culturali ed il 9,9% cerca di mangiare prodotti di coltivazioni biologiche. Solo il 32,1% del campione non fa nulla di particolare per la cura di se'. Generalmente salutisti, l'87,9% degli ultrasessantacinquenni non fuma, il 70,1% non assume alcolici e tra coloro che bevono alcolici (il 29,9%) solo il 7,4% lo fa abitualmente. Anche la prevenzione e' molto sentita. Il 58% degli anziani si sottopone frequentemente ad accertamenti ed il 51,2% esegue, sempre frequentemente, visite mediche generiche e specialistiche. Il 67,9% assume frequentemente farmaci, ma su prescrizione medica e l'81,5% non usa mai medicinali senza di essa. LE PAURE - Tra i timori dichiarati dagli over65, segno della loro fragilita', c'e' la perdita dell'autosufficienza e' al primo posto (citato dal 40,7%), prima persino della morte (17,8%), della perdita di una persona cara (17,7%) e della solitudine (16,6%). E tra i luoghi considerati meno funzionali alla propria condizione di anziano, e in cui ci si sente piu' limitati, viene indicata la propria casa dalla maggioranza assoluta (75,5%) degli anziani, oppure il palazzo in cui si abita (34,2%). L'ASSISTENZA E LE CURE - Nel rapporto con i servizi sanitari, la figura del medico di famiglia rappresenta un nodo centrale nella cura delle malattie meno gravi e nell'accompagnamento dei pazienti verso operatori piu' specializzati (52,9%). L'ospedale mantiene un ruolo chiave: l'89,5% si dichiara soddisfatto della pulizia degli ambienti, l'86,2% del comfort delle strutture, mentre l'84% del campione esprime un giudizio positivo circa la qualita' del cibo, l'88,5% ritiene adeguati l' impegno e la serieta' professionale dimostrata dagli infermieri, il 93,6% quelli dei medici, il 91,4% valuta sufficienti i risultati delle cure. La famiglia resta una risorsa basilare: in caso di malattia l' assistenza arriva innanzitutto dai familiari conviventi (coinvolti nel 93,5% dei casi nell'assistenza personale e nell' 86,5% nel sostegno morale e nella compagnia), mentre i familiari non conviventi risultano interessati per circa l'84% di casi per l' assistenza personale, il 76,1% per sostegno morale e compagnia, il 58,5% per favorire l'entrata in contatto con i servizi sanitari).

 
Non era quello il senso a proposito dei fanciulli PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Mercoledì 22 Settembre 2004 01:00

Condannato un giovane parroco di Pavia per pedofilia. Tre mesi e venti giorni dopo patteggiamento. Alleluia !

PAVIA, 22 SET - Un giovane parroco di Pavia e' stato condannato con l'accusa di detenere materiale a sfondo pedo-pornografico. Il sacerdote, insieme ad altri quattro imputati, e' stato identificato grazie ad un'indagine condotta su internet. Due dei cinque indagati hanno gia' patteggiato, fra loro anche il prete che ha concordato una pena di 3 mesi e 20 giorni.

 
Spreconi! PDF Stampa E-mail
Scritto da ansa   
Mercoledì 22 Settembre 2004 01:00

Per gli incontri fra i Premier ci sono le apposite stanze della Commissione europea, ed invece molto spesso si preferisce incontrarsi negli alberghi più. Tanto è gratis, per loro..... Solo sfoggio di potere? Oppure visti i precedenti casi di cimici nelle stanze europee, si ha paura che la Cia o il Mossad possano essere in ascolto?

BRUXELLES,22 SET- Non si svolgera' nella sede della Commissione europea l'incontro fra il premier turco Erdogan e il Commissario per l'Allargamento Verheugen. L'incontro avverra' invece in un lussuoso albergo di Bruxelles, ha precisato il portavoce del Commissario. 'Questo incontro -ha premesso il portavoce- e' importante: ci piacerebbe sapere qual'e' la situazione in Turchia, secondo quale calendario prosegue il processo di riforme'.
 
Piccoli stivali e sopra lei PDF Stampa E-mail
Scritto da Agi   
Martedì 21 Settembre 2004 01:00

Così cantava Battisti. Ma ora che è caduto il muro le piccole slave invece di idealizzarle le prostituiamo, proprio come cantava Bennato in “Franz è il mio nome”. Invischiati nel traffico ispettori di polizia.

12 persone, tra cui due ispettori di polizia, sono state arrestate nel sassarese con l'accusa di favoreggiamento alla immigrazione clandestina e alla prostituzione. Dieci degli ordini di custodia cautelare in carcere sono stati eseguiti dalla polizia e due dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un'operazione coordinata dalla questura. Il questore di Sassari Santi Giuffre' ha disposto la chiusura di due locali notturni uno a Sassari e l'altro ad Alghero. Nei night sono state trovate giovani extracomunitarie provenienti dall'est che lavoravano come entreneuse ma di fatto erano state avviate alla prostituzione. Tre gli arrestati tra i gestori dei locali, alcuni mediatori e altre persone di cui non sono state rese note le generalita'. Maggiori particolari sull'operazione saranno resi noti alle 11 in una conferenza stampa alla questura di Sassari.

 
Bambini giocate… che le scimmie son tornate ! PDF Stampa E-mail
Scritto da Ansa   
Martedì 21 Settembre 2004 01:00

Si torna a parlare di teorie sull’evoluzione, le quali ci informano che sarebbe l’infanzia a dividerci dalle scimmie. Se vero l’uomo moderno è in piena involuzione grazie alle innumerevoli “infanzie rubate” che ogni giorno colpiscono i bambini.

NEW YORK - Non il pollice opponibile, ne' un cervello piu' grande rispetto a quello dei primati sarebbero il tratto distintivo che separa l'uomo dalla scimmia. Secondo un nuovo studio di antropologia il vero 'salto' nell'evoluzione umana si sarebbe verificato con qualcosa di assolutamente insospettabile: l'avvento dell'infanzia.
Un esame high tech dell'unico fossile di bambino di Homo Erectus - il progenitore diretto dell'uomo di oggi - ha rivelato che l'infanzia a quell'epoca praticamente non esisteva ed e' dunque uno sviluppo molto piu' recente nella sequenza evolutiva di quanto finora ipotizzato.
Lo stesso esame ha suggerito agli scienziati che proprio l'''invenzione dell'infanzia'' potrebbe essere stata la molla scatenante che ha portato all'evoluzione degli esseri umani come li conosciamo oggi.
Presupposto dello studio, coordinato da Jean Jacques Hublin del Max Planck Institute per l'Antropologia Evolutiva di Lipsia in Germania e pubblicato oggi sulla rivista scientifica 'Nature', e' che, a differenza degli altri primati, solo l'uomo moderno nasce con un cervello che misura una piccola frazione (un quarto) rispetto al cervello di un individuo adulto.
Solo l'uomo moderno e' cosi' immaturo alla nascita da essere per anni bisognoso di aiuto. Solo l'uomo moderno attraversa una fase prolungata di sviluppo durante la quale apprende il linguaggio e la cultura del gruppo in cui e' nato.
IL BAMBINO MOJAKERTO, A UN ANNO UN ADULTO - Tutte queste caratteristiche dello sviluppo con cui gli antropologi definiscono l'infanzia sono invece apparentemente assenti nel bambino di Homo Erectus studiato dagli antropologi.
Il cosiddetto 'bambino Mojokerto' scoperto a Giava nel 1936 aveva circa un anno di eta' e un cervello pari al 72-84 per cento rispetto a quello di un esemplare adulto. Il fossile e' datato 1,8 milioni di anni fa.
''Questo ci ha portato a pensare che l'infanzia sia insorta assai piu' recentemente nel corso dell'evoluzione: probabilmente tra un milione e mezzo milione di anni fa, prima dell'avvento dell'Uomo di Neanderthal e dell'Uomo Sapiens'', ha osservato Hublin con il 'Wall Street Journal'.
Il cervello del bambino Mojokerto era, nel rapporto con quello dei suoi genitori, simile a quello di un piccolo di scimmia. Se nell'uomo il cervello di un bimbo di un anno e' la meta' di quello di un adulto, nelle scimmie alla setssa eta' ha praticamente gia' raggiunto le dimensioni definitive. I piccoli dei primati vivono per conto loro ad un'eta in cui i bambini della specie umana sono ancora inermi e bisognosi di aiuto.
Secondo gli antropologi il bambino Moojokerto ''non era piu' un bambino e presumibilmente sarebbe stato presto in grado di accudirsi da solo''.
AVVENTO INFANZIA FA NASCERE FAMIGLIA - L'assenza di infanzia nella specie dell'Uomo Erectus - e' stata la conclusione di Hublin e dei suoi collaboratori - e' stata probabilmente la ragione per cui gli individui di quella specie non raggiunsero mai lo sviluppo cognitivo e manuale del loro discendente, l'Homo Sapiens.
La nuova ricostruzione ha aperto il campo a una serie di considerazioni: l'avvento dell'infanzia nella storia della specie umana avrebbe messo in moto un sistema sociale per la cura dei bambini e creato un sistema di legami parentali tra genitori per assicurare la sopravvivenza dei neonati. ''Se i bambini restano inermi per anni, madre e padre devono cooperare per farli restare in vita'', ha detto al 'Wsj' Richard Klein, un antropologo di Stanford che non ha partecipato allo studio. Secondo Klein l'avvento dell'infanzia sarebbe stata la molla per la formazione di un sistema sociale complesso in cui la famiglia era al centro: una famiglia in cui avevano un ruolo anche i nonni.

 
"+Favorisca il DNA"+ PDF Stampa E-mail
Scritto da Annarita Gili   
Lunedì 20 Settembre 2004 01:00

Parte nei Paesi Bassi "2B or not 2B", progetto pilota in materia di passaporti biometrici. Sei le città coinvolte, per un totale di circa 15.000 cittadini interessati. E il Grande Fratello continua la sua avanzata ...

Per realizzare il test, i Paesi Bassi hanno si sono rivolti a due fornitori canadesi, Bioscrypt e Biodentity. Il primo sviluppa la tecnologia di digitalizzazione delle impronte digitali, mentre Biodentity si occupa di riconoscimento facciale. Quest'ultimo è stato adottato, come standard biometrico, nel maggio 2003 dall'International Civil Aviation Organization per permettere l'identificazione dei passeggeri negli aeroporti. Ma nessuno l'ha ancora effettivamente utilizzato.

Nel settembre dello stesso anno, la Commissione europea ha raccomandato l'utilizzo dello scanner facciale come primo elemento d'identificazione biometrica per i richiedenti di visto e di permesso di soggiorno, cosa che non includeva, quindi, i cittadini dell'Unione. Nel febbraio scorso, la Commissione si è pronunciata a favore dell'inserimento di elementi di identificazione biometrica, questa volta per i cittadini europei, rispondendo, in questo modo, alle attese degli Stati Uniti.

Per entrare in territorio americano, infatti, a partire dal 26 ottobre 2005, i cittadini stranieri dovranno essere dotati di un passaporto biometrico, oltre che essere in possesso di visto.

da: www.apogeonline.com- 17 settembre 2004

 
Sorridi, sei su control camera! PDF Stampa E-mail
Scritto da Bernardo Parrella   
Lunedì 20 Settembre 2004 01:00

Un cittadino londinese, di media, viene ripreso 300 volte al giorno da telecamere di controllo ... In America città dopo città continua il controllo su tutto e su tutti. Privacy in cambio di sicurezza? Ne siamo davvero così sicuri??

Privacy a rischio, sorveglianza in aumento

Meno privacy e più sorveglianza, in cambio di una maggiore sicurezza. E ancora, meno privacy pur di avere servizi commerciali e condizioni d'acquisto migliorati. Equiparazioni divenute quasi la norma, soprattutto in quel mondo angloamericano che fino a poco tempo fa era campione della riservatezza personale. Ormai non ci stupisce più di nulla: la Database Nation è una realtà di fatto, come già riportato qui un paio di mesi addietro. Mentre, a parte una sparuta manciata di attivisti e nostalgici, tutti paiono accettare la diffusione di telecamere strategicamente disseminate nelle aree metropolitane. Stavolta tocca a Chicago, il cui sindaco ha appena annunciato implementazione di un cospicuo network di sorveglianza che ha come target i luoghi pubblici più frequentati. E non è che l'ultimo esempio di un trend in rampante ascesa.

Il progetto prevede l'installazione, entro la primavera 2006, di 2.000 telecamerine collegate a una rete che gira su un apposito software in grado di allertare prontamente le autorità in caso di attività sospette o situazioni d'emergenza. I responsabili cittadini si sono rifatti all'analoga iniziativa da tempo attivata tra hotel e casinò di Las Vegas. Anche l'area di Baltimora sta studiando qualcosa di simile, mentre svariate città USA vi ricorrono in occasione di grandi eventi che richiamano grandi folli in parchi e strade cittadine. Senza dimenticare il vasto network di sorveglianza da tempo operante a Londra: alcune stime riportano che il londinese medio viene controllato da 300 telecamere al giorno. Una serie di premesse che consentono al sindaco di Chicago di affermare: "Le telecamere sono l'equivalente di centinaia di paia di occhi. È la cosa più vicina ad avere poliziotti che stazionano ad ogni possibile angolo pericoloso."

Il sistema verrà collegato alle attuali 30 telecamere in dotazione ad altrettanti ufficiali dediti specificamente alla repressione dei crimini violenti, e agli oltre 1.000 apparati che operano già all'O'Hare International Airport, nei trasporti pubblici e in spazi pubblici quali scuole e complessi residenziali. Le telecamere non verranno tutte monitorate contemporaneamente, ma ci penserà il software a dare la sveglia nel caso di attività fuori dall'ordinario, tipo borse abbandonate nel metrò o autoveicoli che si fermano improvvisamente sulla tangenziale. I vari responsabili si metteranno così davanti al video e attiveranno le necessarie misure di intervento. L'ampiezza di questa inter-operabilità è qualcosa di mai tentato finora in USA: non a caso il progetto viene finanziato, per un preventivo superiore ai 5 milioni dollari, dalla Federal Homeland Security.

Problemi di privacy? Macchè, tagliano corto i responsabili: le telecamere verranno installate solo in aree pubbliche, dove sostanzialmente la polizia ha già il diritto a sorvegliare e intervenire se del caso. E fin qui potrebbe anche andare, almeno sulla carta. Peccato che poi si viene a sapere che anche delle aziende private avranno accesso alle immagini del network. Motivo? Per raggranellare qualche spicciolo, anzi, tanti, pur se ancora non si danno tariffe. La perfetta combinazione tra settore pubblico e privato per garantire il massimo della sicurezza. D'altronde è noto come oggi gli americani non ci pensino su due volte "ad andare in giro nudi" se ciò li fa sentire più sicuri, almeno nelle intenzioni e nei messaggi diffusi dal governo. È questa la tesi di un libro uscito qualche mese fa, intitolato proprio "The Naked Crowd" (La folla nuda), in cui Jeffrey Rosen spiega come, dopo l'11 settembre 2001, si sia disposti a tutto pur di

 
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