La strenua difesa di Azov dovrebbe parlare a tutti, anche ai filorussi
Mariupol potrebbe vivere le sue ultime ore.
Il famigerato Battaglione Azov, oggi Reggimento, l’ha tenuta con le unghie e con i denti inchiodando oltre ogni ragionevole aspettativa un nemico superiore in armi, numeri e mezzi.
È alle ultime cartucce.
La propaganda russa e quella occidentale l’hanno dipinto come un gruppo di contractors e torturatori, gli hanno attribuito stragi. Da parte degli ex camerati sono piovute calunnie oscene: hanno tacciato i suoi guerrieri di drogati e di nazisti dell’Illinois.
Il loro esempio invece ha sbalordito il mondo.
Ieri il Giappone ha tolto, con formali scuse, Azov dall’elenco del “terrorismo internazionale” e lo ha proposto per una citazione nel libro del Bushido, il Codice dei Samurai.
Quasi per un congedo Azov ha messo in rete questo video
https://youtu.be/K9XRdz3dBQc
Quand’anche crediate che Azov si trovi dalla parte sbagliata perché ritenete che la Russia fosse minacciata da ovest e non che stesse brigando da almeno quindici anni per accaparrarsi le ricchezze del sottosuolo ucraìno al fine di fare fronte ai suoi affanni.
Quand’anche riteniate che gli ucraìni e i popoli dell’est guardino alla Nato perché venduti e ipnotizzati e non perché cerchino riparo dall’espansionismo russo.
Quand’anche abbiate abboccato all’amo del Donbass minacciato di genocidio invece di riconoscervi una guerra civile armata e alimentata da Mosca.
Quand’anche siate eccitati dallo scontro Russia-America invece d’intravedere la solita logica di Jalta tra il gatto e la volpe.
Quand’anche accusiate gli ucraìni delle guerra che stanno subendo.
Quand’anche la vostra identità sia ormai espressione non di affermazione ma di negazione, e nella negazione non siete più altro se non antiamericani.
Qualora non abbiate inteso che questo modo di essere antiamericani è un modo molto americano di pensare e, da buoni americanizzati, non riusciate più a ragionare senza il paraocchi.
Alzatevi comunque in piedi e rendete onore a questi giovani indomiti che stanno dimostrando a tutti cos’è una genìa guerriera d’Europa!
Non vi dico di cambiare orientamento, non pretendo che apriate gli occhi, se volete sognare dietro a un Putin qualsiasi, fate pure.
Se ritenete sbagliata la causa ucraìna, sia. Così è se vi pare.
Voglio però ricordarvi tre cose.
Quarantacinque anni fa, per il Solstizio d’inverno, Giorgio Freda donò ad alcune persone, tra cui il sottoscritto, Il cavaliere, la morte e il diavolo di Jean Cau. Descriveva magistralmente la figura del guerriero, nella visione nicciana secondo cui non è la buona causa che santifica la guerra ma è la buona guerra che santifica ogni causa.
Julius Evola in La dottrina aria di lotta e vittoria esprimeva appieno la metafisica della guerra e il senso stesso del ciclo eroico. Dall’altra parte del mondo c’era il Bushido.
Quand’ero giovanissimo m’insegnarono che la rivoluzione più profonda non era la socializzazione, non era il corporativismo, non era la filosofia di Stato, ma la realizzazione dell’eroe, del “fiore di ciliegio”, l’eternazione dello spirito degli Arditi: la Guardia di Ferro, le Waffen SS.
Non era tanto il perché combattessero, quanto il come lo facevano.
Quella era la rivoluzione nella rivoluzione, la base sacrificale della rinascita.
Lo comprese anche Che Guevara.
Non fosse che per quello, ovvero per quel che più conta, qualsiasi siano le vostre opinioni, le vostre convinzioni, le vostre infatuazioni, non potete non ammirare e non onorare questi guerrieri.
Se non gliela fate vuol dire che, quale che sia la razionalità della vostra critica, la vostra natura è poca cosa. Non è grave, i guerrieri sono per pochi, i molti si riparano dietro di loro ma stanno loro lontani, sempre pronti a scaricarli e a rinnegarli.
È così che si seleziona, automaticamente, l’umanità.
Sarete voi a scegliere a quale casta dello spirito appartenete: è giusto così.