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La guerra tra poveri

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Lettera al direttore del Tempo

Gentile direttore, ci rivolgiamo a lei perché Il Tempo è l’unica voce veramente libera della città. La disturbo, a nome dei 62 comitati di quartiere della Capitale che a giorni scenderanno per la prima volta in piazza, per chiederle ancora una volta aiuto. Quello che sta accadendo in merito all’arrivo di ulteriori immigrati che andranno a occupare diversi territori di Roma, sta alimentando preoccupazione e tensione tra la popolazione in periferia, da sempre costretta a sopportare questi arrivi, con tutto quel che poi puntualmente ne consegue. Nessuno di noi può dirsi razzista e a nessuno permettiamo facili e ingiuste etichette. Ma solo chi non vive nel resto della gigantesca città fuori dal centro storico può fare spallucce di fronte al malcontento e alla rabbia della gente che mi creda, direttore, è disperata e stanca di quest’immigrzione selvaggia che porta un mare di problemi. Immigrati che poi sono la maggiore parte clandestini a tutti gli effetti molti dei quali non hanno diritto allo status di rifugiato politico: dalle cronache anche di oltre Frontiera si evince che molti di loro sono anche fuggiti da carceri o reduci da guerre tribali precedenti dove hanno ucciso, violentato donne e bambini dei loro nemici e si sono resi complici anche di altri gravi crimini.

La maggiore parte di loro sono di religione molto differente dalla nostra, rifiutano i nostri usi, i nostri costumi, le regole del vivere comune, le leggi penali. Sono pochi quelli di religione mussulmana moderata, e non c’è bisogno di Salvini per dire che molti clandestini professano la loro fede in modo integralista e fanatico. Non si può stigmatizzare chi nutre preoccupazione per l’occupazione di interi palazzi da parte di rifugiati e immigrati illegali, men che meno si può far finta che sia normale quanto accaduto ieri dove alcuni inquilini romani all’improvviso si sono ritrovati, sullo stesso pianerottolo di un tranquillo condominio, decine di profughi sbarcati via mare e piazzati in comodi appartamenti. Senza calcolare l’esasperazione della gente già da anni provata dalla presenza dei numerosi campi nomadi irregolari, ormai veri e propri covi di delinquenza, con tutto il degrado spavaldo ed illegale che apportano continuamente in tema di sicurezza e vero pericolo per la salute pubblica per via dei continui roghi tossici ormai a tutti noti. Roma sta per esplodere, caro direttore. E quando accadrà, perché prima o poi accadrà se l’andazzo continuerà a essere questo, i problemi per l’ordine pubblico saranno seri. Per anni la corruzione Politica ha vegetato nell’arricchirsi su queste situazioni di degrado incontrollabili e lo ha fatto sulla pelle dei cittadini giocando sulla loro sicurezza e salute. E’ ora di darsi tutta una svegliata. Non si può condannare così la gente onesta e per bene.

Franco Pirina 

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