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La lezione di Milano

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Deve fare vergognare noi a Roma e imporci una sospensione

Il corteo e il Presente del 29 aprile a Milano sono stati solenni ed esemplari e ci hanno riconciliati con noi stessi.
Dignitosi, composti, disciplinati e sacrali i camerati; senza cedere a nessun ricatto o imposizione istituzionale, con i simboli, le bandiere, le torce, i tamburi e il saluto romano.
La memoria va ai cortei di Acca Larentia del 2007 e del 2008 e si ferma lì.
Perché poi, a Roma, non si può dire che si sia più data una bella immagine di sé, né che si siano onorati i Caduti.
Verrebbe da invitare i camerati romani a prendere esempio dai milanesi e a ricominciare daccapo.
Non ne vedo però i presupposti: troppa gente sbracata, spocchiosa, presuntuosa e inutile gira indisturbata, priva di gusto, di stile e di autocritica. Roma è zeppa di saltimbanchi, di arrampicatori, di faziosi e di atteggioni, peraltro rissosi quanto sinuosi, obliqui e accattoni nei comportamenti quotidiani.
Stando così le cose e non potendosi fare una selezione preventiva, onde evitare la concorrenza in passerella e lo struscio sepolcrale, la mia proposta è di sospendere tutti i Presente a Roma fin quando non saremo tornati all’altezza che ci compete.

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