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La notte dei lunghi coltelli

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Come fu sconfitta la controrivoluzione

All’alba del 30 giugno di ottant’anni fa, siamo nel 1934, Hitler in persona procedeva all’arresto di alcuni vertici delle SA radunatisi allo scopo di destabilizzare il regime nazionalsocialista nel nome di un’intransigenza  scalmanata e alquanto caotica.
Era la conclusione di una lunga partita a scacchi giocata tra Hitler e von Schleicher che, nello stato maggiore della Reichswehr, stava operando per la costituzione di un governo di unità nazionale con il sostegno degli industriali e dei sindacati socialdemocratici.
A tale scopo complottava per sostituire Hitler con Gregor Strasser e accarezzava le ambizioni di Ernst Röhm, comandante delle Sturm Abteilung.
Contrariamente alla vulgata – in gran parte di matrice marxista – non soltanto il complotto esisteva davvero ma il Cancelliere lo scompigliò giusto in tempo e, come gli si addiceva, intervenendo e rischiando in prima persona.
Inoltre la cosiddetta svolta reazionaria di cui parlano è pura fantasia, essendo stati eliminati nella purga soprattutto elementi di destra e dell’azione cattolica nonché lo stesso von Schleicher.
Il teorema va rovesciato: fu la rivoluzione a soffocare la controrivoluzione e non viceversa.
Infine non si trattò nel modo più assoluto della liquidazione delle SA che non furono affatto sciolte ma affidate al fedele Viktor Lutze e si schierarono senza defezioni con il capo del loro partito e del loro popolo.

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