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Ripartiamo dallo stile

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e non solo. Prima parte di un progetto 

Recuperare lo stile, proposta per un’azione impegnativa e impersonale.

Dopo lunga elaborazione sono giunto a quanto segue e che potrete conoscere in modo più dettagliato andando al link  provvisoriowww.lanzichenecchi.weebly.com  (quello definitivo lo comunichiamo prestissimo, non appena sarà apertamente online)
La risposta la riassumo in breve:
E’ un’associazione corporativa – o più propriamente dove si fa corpo- di tradizione medioevale. La “gilda dei lanzichenecchi”
Stiamo attraversando terre disastrate, spesso in preda all’anarchia democratica, all’esibizionismo individualista, al narcisismo opinionista, al relativismo egalitarista e allo svaccamento volgare.
Lì dove ognuno vale ognuno, dove tutto vale tutto, imperano forzatamente la discordia, l’abbrutimento, la maldicenza, la calunnia, la malizia e l’infelicità.
A questo non possono rispondere le organizzazioni perché, ammesso che riescano a raddrizzare la spina dorsale e a sacralizzare gli spazi, non possono influire nell’humus che le circonda e nelle quali affondano le radici.
Anche se vanno di moda le critiche nei confronti dei movimenti organizzati, sono soprattutto i singoli, i cani sciolti senza collare e spesso afflitti da rogna e da zecche, arroganti, presuntuosi e pretenziosi, a dare il massimo per far marcire quell’humus che – non fosse altro che per tradizione di sangue versato – merita tutt’altro destino.

La controffensiva dev’essere trasversale, ad ampio respiro, andando a incidere solo ed esclusivamente sullo stile e sulla fierezza della memoria.
Impegnandosi a non interferire sui movimenti politici, dei quali semmai deve mettersi al servizio nella misura in cui sia evidente e comprovata la buona fede.
Impegnandosi anche a non creare un soggetto.
Nessuna ostentazione, nessuna sicumera, nessun complesso di superiorità ma un’umiltà da mistica fascista.
Servire e non asservire.
Essere e non apparire.

 

Un’associazione che si assuma il compito di:

– Organizzare e/o promuovere impegni di rivendicazione storica e di restituzione della dignità minacciata dai calunniatori e soprattutto dagli “usignoli dell’imperatore”.

– Agire, coordinata, per smussare le polemiche e per rintuzzare insolenze e calunnie, a tutto raggio, dalla vita reale a quella social che ha un impatto devastante.

– Operare su se stessa per il recupero dello stile che, se ripreso, si allargherà giammai nell’ostentazione bensì con l’esempio silente.

– Creare sinergie locali, quindi circoli territoriali, impegnati esclusivamente sul valoriale e sul metapolitico, che animino incontri e attività su questi piani, mostre e concorsi compresi.

– Infine sul piano strutturale. Sia con l’intercambio di offerte commerciali, turistiche, culturali, sia con la costituzione di reti produttive e/o distributive che ci possono consentire quel passo in avanti decisivo tuttora mancante.

 

Come ci si attiva?.

– Innanzitutto si formalizza la propria adesione e si concorda il da farsi.

– Nell’attesa si opera una panoramica nel proprio ambito per individuare altre persone interessate e proporle.

– Ci s’impegna a presentare la proposta così com’è senza fraintenderla o mistificarla, sottolineando che non si tratta di un movimento politico, di un partito politico, di un gruppo, di una loggia, di una parrocchia o di una setta ma di un’associazione di uomini liberi volta all’impersonalità militante e al sostegno di chiunque agisca correttamente che non si pretende di sostituire né di influenzare.

– Si scrive a ga@gabrieleadinolfi.it e ci si mette a disposizione e/o si propone qualcosa di costruttivo.
– Si fa conoscere l’iniziativa, diffondendola con tutti i mezzi a disposizione del singolo.

– Ci si muove senza aspettare che piova per bere.

Perché si possa dar vita al progetto necessitiamo ovviamente di tre cose:

Risorse umane
Un minimo di finanziamenti
Contribuiti organizzativi.

I  dettagli nel sito o tramite mail.

  

 

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