giovedì 12 Dicembre 2024

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Made in Asia ma spacciati come Made in Italy: sono stati ben 1.300 i motoveicoli e 13mila i ricambi sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino.

II beni, il cui valore è stato stimato pari a oltre 14milioni di euro di vendita al dettaglio, erano stati importati in Italia all’interno di imballaggi privi di indicazioni in merito alla loro effettiva provenienza.

Ricostruendo la filiera distributiva, i militari hanno individuato un deposito in provincia di Pavia, gestito da un imprenditore di nazionalità cinese, al cui interno sono stati rinvenuti oltre 1.300 motocicli e circa 13.000 pezzi di ricambio pronti per essere commercializzati con il simbolo della bandiera italiana, posti sotto sequestro dalle Fiamme Gialle.

L’azione, condotta dai “Baschi Verdi” del Gruppo Pronto Impiego Torino, ha avuto origine quando i Finanzieri hanno notato, nel corso dell’attività di controllo economico del territorio, diversi motoveicoli che riportavano in modo dubbioso i simboli della loro origine italiana.

Il titolare dell’azienda dovrà ora rispondere dell’accusa di frode in commercio e vendita di prodotti industriali “con segni mendaci in violazione alla specifica normativa di settore a tutela del Made in Italy”.

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