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L’altro Che

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Una lettura imprescindibile. Mario la Ferla, edizioni Stampa Alternativa. 211 pagine, 14 euro

Che Guevara fu amato dalla destra radicale prima ancora di essere ucciso e di divenire leggenda? Assolutamente sì. Lo attesta senza alcun possibile equivoco il saggio-inchiesta di Mario La Ferla, giornalista de L’Espresso, “L’altro Che”, stampato per i tipi di “Stampa Alternativa”. Partendo dal ricordo tributato al Comandante da Gabriele Adinolfi nel quarantennale della sua uccisione, La Ferla si addentra nella passione per Guevara che allora accomunò Peron, Bolzoni, il Bagaglino, i Reduci della Rsi, Giano Accame e L’Orologio ben prima che Jean Cau ne cantasse la figura.

Un libro assolutamente avvincente che ha il raro pregio di mettere a fuoco, nella sua autenticità, il mondo nazionalrivoluzionario che visse tra la fine degli anni Cinquanta e l’esaurirsi della rivolta generazionale e che si nutrì del sogno di liberazioni nazional-popolari. Un’importante testimonianza storica che ci restituisce l’immagine reale di quella generazione così spesso “avanguardista”, come la definisce lo stesso La Ferla. Una generazione di cui abbiamo troppo spesso recepito lo stereotipo stravolto impostoci dalla vulgata comunista e ripetuto pappagallescamente da molti che vennero dopo e che ignoravano chi li precedette. Ignorandoli dettero troppo spesso per vero quello che la propaganda avversa aveva distorto e, posizionandosi in tal senso, lo avvalorarono stolidamente e incoscientemente. Invece la generazione nazionalrivoluzionaria che si espresse negli anni del Rock, dell On the Road, della Contestazione e della sfida agli imperialismi aveva molto da dare e molto da dire. Come La Ferla conferma in modo esauriente. Una lettura appassionante e davvero imprescindibile.

 

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