Oltre ai parenti degli ufficiali trucidati a Katyn nel 1940 e al direttore del Consiglio per la tutela della memoria della lotta e martirio, l’associazione che aveva organizzato la cerimonia di commemorazione, tra le 96 persone che si trovavano sul Tupolev-Tu 154 c’erano anche il governatore della Banca centrale di Polonia Slawomir Skrzypek, diversi membri del gabinetto di Kaczynski, il capo di stato maggiore dell’esercito polacco, Frantiszek Gagor e il vice presidente del Pis, il partito conservatore dei gemelli Kaczynski (Pis), Przemyslaw Gosiewski, il vicepresidente del Parlamento, Jerzy Smajdinski, il vicecancelliere del Parlamento Wladyslaw Stasiak.
Nella lista delle vittime anche l’ex presidente Ryszard Kaczorowski, alcuni deputati, il candidato conservatore alle prossime presidenziali, il viceministro degli Esteri Andrzej Kremer e il vescovo cappellano dell’esercito. Della delegazione che accompagnava il presidente a Katyn, facevano anche parte personalità storiche, come l’ultimo presidente del governo polacco in esilio a Londra, Ryszard Kaczorowski. I giornalisti che di solito viaggiano al seguito del presidente polacco Lech Kaczynski sono scampati all’incidente perché si erano imbarcati su un aereo decollato un’ora prima.
Il ministro degli Esteri Radoslaw Sikorski ha fatto sapere che il fratello gemello del presidente, l’ex premier Jaroslaw Kaczynski e attuale leader del Pis, non era a bordo dell’aereo come si era pensato inizialmente. Sikorski ha aggiunto che Jaroslaw “ha pianto” quando ha appreso la notizia della sciagura. “E’ stato mio triste dovere – ha detto Sikorski – informare della tragedia il premier (Donald Tusk), il presidente del Sejm (il parlamento, Bronislaw Komorowski) e Jaroslaw Kaczynski”.