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L’importanza di chiamarsi Gabriella

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Perché la politica non la sappiamo fare più

Una volta si studiava, si faceva scuola. Oggi siamo tutti laureati, ma non capiamo un bel niente di politica, di arte oratoria, di economia, di storia, di società, di relazioni sindacali.
Veniamo messi in lista ed eletti, non perché ci siamo meritati la fiducia dei cittadini, ma perché qualcuno potente ha deciso che il volto nuovo siamo noi, possibilmente donne, giovani, gay, diversamente abili, ecc…. Perché viviamo nell’era della strumentalizzazione e ci piace farci strumentalizzare, nella speranza di averne in cambio una cosina. Perché viviamo nell’era del sensazionale ed essere diversi, deboli, comuni, fa tendenza. Perché viviamo nell’era dell’incoscienza, la nostra, visto che non abbiamo ancora compreso che la vita ha un senso quando siamo noi protagonisti invece che spettatori.

Nell’Antichità, i giovani venivano istruiti con la Filosofia, la Storia, le Lettere e la Politica.
Oggi impariamo – nemmeno tanto bene – l’italiano, la storia, l’informatica e l’inglese.
So che qualcuno ora risponderà che servono. 
Certo che servono, io insegno queste materie! Ma cerchiamo di cogliere il succo della questione: oggi si impara a cavicchiarsela, un tempo si imparava a riconoscere e utilizzare gli strumenti della civiltà e per la civiltà.
Non c’è dubbio che vi sia una differenza di approccio intellettuale e morale. 
Oggi si è perso il senso della dignità del lavoro. 
E’ vero, di lavoro ce n’è davvero poco. Tuttavia, ancora sento dire che un laureato non può ridursi a fare il cameriere.

Ridursi? E questo deve diventare il politico di domani? Con queste idee e queste convinzioni? 
I nostri nonni hanno sudato, i nostri padri hanno fatto la gavetta. Noi, grazie a loro, abbiamo potuto coltivare la mente, la ragione, l’anima, riempiendoci di belle nozioni e divorando libri, ma con le unghie delle mani perfette e con la Golf già a diciotto anni…
– Dico: “grazie a Dio!”
ma dico anche che non siamo in grado di poter fare politica, nemmeno di poter scegliere bene i politici. E, infatti, lo dimostriamo ogni volta!
Non siamo in grado di discernere, di valutare cause e conseguenze, azioni e ripercussioni. Non sappiamo programmare, non sappiamo relazionarci al fine di trovare una sintesi. Non siamo onesti abbastanza, intellettualmente onesti. Non rispettiamo l’avversario e siamo pronti a tradire anche il compagno. 

Ricordo ancora Persone come Berlinguer, la Iotti, Almirante. 
Nessuno di loro era un supereroe, nessuno di loro – in vita – è stato idolatrato. 
Erano Persone che avevano studiato, che avevano lavorato.
Persone che hanno vissuto nel rispetto dei padri e dei nonni. E che hanno fatto politica nell’interesse dei figli.

Gabriella Lagorio  componente Direzione Regionale PD Puglia con Civati co-fondatrice di SEL 

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